Pillole d'Europa
AIUTI EUROPEI PER MALATI UCRAINI, PER ARTISTI, PER LA SANITA'
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: ci sono fondi europei per la salute? Marianna Vincenzi
Risposta: sì. La salute è un investimento per l’Unione europea e non è concepita come una spesa come viene valutata in Italia. Con un bilancio di 5,3 miliardi di euro, per il periodo 2021-2027, è attivo il programma comunitario EU4Health che rappresenta un sostegno finanziario senza precedenti dell'UE nel settore sanitario. EU4Health invia un messaggio chiaro: la salute pubblica è una priorità per l'UE. I fondi europei cofinanziano progetti per rafforzare i sistemi sanitari; condividere i dati sanitari, gli strumenti e i servizi digitali, la trasformazione digitale dell'assistenza sanitaria; migliorare l'accesso all’assistenza sanitaria; sviluppare e attuare la legislazione dell'Unione Europea in materia di salute e un processo decisionale basato su elementi concreti; favorire la cooperazione integrata tra i sistemi sanitari nazionali. A quattro anni dall'individuazione dei primi casi di covid-19, molte delle soluzioni proposte per rispondere più efficacemente alla pandemia sono state integrate nella legislazione dell'UE. L'obiettivo è rafforzare la preparazione collettiva alle crisi sanitarie, nel quadro di un’Unione europea della salute forte. I fondi quindi ci sono, occorrono strategie e politiche concrete per utilizzarli al meglio. Dice il prof. Michele Poerio, presidente di FEDERSPEV : “Rammento a tutti i 37 miliardi del MES riservati esclusivamente alla sanità , a tassi di interesse ridicoli, che con i 20 miliardi previsti dal PNNR ci avrebbero consentito di realizzare davvero una rivoluzione copernicana della Sanità”. La Commissione europea ha redatto una relazione 2023 sullo stato della preparazione sanitaria che si concentra sulle misure adottate dall'Unione Europea per migliorare la capacità di far fronte a gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero. Il documento intitolato “Lo stato della sanità nell'UE: relazione di sintesi 2023” esamina le prestazioni dei sistemi sanitari in tutta l'Unione europea nel soddisfare le esigenze dei cittadini europei. Comprende profili sanitari specifici per paese, in cui si presta particolare attenzione all'impatto del covid-19 sulla salute mentale e alle riforme attuate dagli Stati membri per affrontare questa crescente sfida. Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “La pandemia di covid-19 ha esercitato una pressione senza precedenti sulle nostre società, sulle nostre economie e sui nostri sistemi sanitari. La risposta che abbiamo dato ha gettato le basi per una Unione europea della salute forte, meglio preparata alle crisi sanitarie future e che offra assistenza sanitaria di alta qualità a tutti i cittadini”. Le sfide sanitarie sono di natura trasversale. EU4Health collabora con altri programmi, politiche, strumenti e azioni dell'Unione europea quali il Fondo sociale europeo Plus che cofinanzia progetti per aiutare i gruppi vulnerabili ad accedere all'assistenza sanitaria; il Fondo europeo di sviluppo regionale che cofinanzia progetti per migliorare le infrastrutture sanitarie regionali; il programma Horizon Europe che finanzia progetti di ricerca anche in ambito sanitario; i fondi del cosiddetto “meccanismo di protezione civile” dell'UE/rescEU che finanzia la creazione di creare scorte di forniture mediche di emergenza; i fondi del programma Europa digitale e del cosiddetto “meccanismo per collegare l'Europa” che finanzia progetti per creare le infrastrutture necessarie per la sanità digitale; gli aiuti del programma Invest-Eu, del PNRR, del cosiddetto “Strumento per il sostegno di emergenza”; e pure i fondi del programma Erasmus Plus per la formazione nel settore sanitario. I fondi quindi ci sono, occorrono strategie e politiche concrete per utilizzarli al meglio.
Domanda: ci sono finanziamenti europei per gli artisti ? Francesca Faranda
Risposta: ci sono i fondi del programma comunitario Europa Creativa. E’ aperto ora un bando ad esempio nell’ambito di Culture Moves Europe, il nuovo programma per la mobilità degli artisti e dei professionisti della cultura, finanziato da Europa Creativa e gestito dal Goethe-Institut, che offre sostegno finanziario a operatori culturali che abbiano la capacità di realizzare ed ospitare un progetto di residenza artistica a cui parteciperanno artisti e professionisti della cultura di diversi Stati. Il bando si rivolge quindi a persone giuridiche quali organizzazioni no-profit, enti pubblici, imprese, fondazioni, liberi professionisti operanti nei seguenti settori: musica, letteratura, architettura, patrimonio culturale, design e design della moda, arti visive e arti dello spettacolo. Questi soggetti devono avere sede legale in uno degli Stati ammissibili a Europa Creativa, in cui verrà realizzato il progetto. Ci sono poi fondi per eventi, per corsi di aggiornamento, per scambi culturali, per progetti di mobilità tra artisti di diversi Stati, per mostre. Ci sono poi iniziative locali, regionali e nazionali realizzate con fondi europei in diverse città europee. Molto attive sono anche le reti di biblioteche che ospitano mostre di cittadini e artisti, oltre che eventi di associazioni. Si segnala ad esempio la mostra gratuita di pittura, aperta sino al 27 gennaio, presso la biblioteca Accursio di Milano degli acquarelli di tre giovani artiste (Stefania Garola, Paola Garola, Donatella Gradassi). Ogni anno il ministero elargisce fondi alle biblioteche non statali e fondi alla capitale del libro che viene selezionata ogni anno. E’ aperto anche un bando che sostiene progetti transnazionali che coinvolgano organismi attivi nei settori culturali e creativi di differenti Stati, per realizzare attività settoriali o intersettoriali. I progetti possono riguardare tutti i settori della cultura e creatività ad esclusione dell’audiovisivo che ha cofinanziamenti europei tramite il programma Media.
Domanda: stiamo aiutando l’Ucraina anche nel settore dell’assistenza sanitaria o li aiutiamo solo con le armi? Lamberto Luppoli
Risposta: Oltre tremila pazienti ucraini sono stati trasferiti negli ospedali europei dall'inizio della guerra. L'Unione Europea coordina regolarmente le evacuazioni sanitarie dei pazienti ucraini, siano essi malati cronici o feriti. Il tutto avviene grazie al cosiddetto “meccanismo unionale di protezione civile”, un programma avviato dal marzo 2022; si tratta della più grande operazione di evacuazione sanitaria coordinata finora dal Centro di coordinamento della risposta alle emergenze della Commissione europea. I pazienti sono stati trasferiti per cure ospedaliere in 22 Stati europei: Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. Le evacuazioni sono inoltre sostenute dal polo Medevac dell'Unione Europea a Rzeszów, in Polonia, dove i pazienti ricevono assistenza infermieristica 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il polo funge da centro di trasferimento per i pazienti che sono stati trasportati via terra dall'Ucraina alla Polonia e che saranno trasferiti in aereo agli ospedali di tutta Europa.