Pillole d'Europa

CONTROLLI SU EDILIZIA, RETI E PROFESSIONI, B2B PER ITTICA E LOGISTICA

Boschiero Cinzia

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

 In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: ci sono dei dati sui controlli nei cantieri edili in Italia e in Unione europea? Mario Guspino 
Risposta:
in Italia è encomiabile l’impegno costante del CUFA, attraverso il Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi, che ha fatto anche di recente il punto della situazione sui controlli nei cantieri edili nell’arco temporale che va da gennaio 2023 a febbraio 2024, riscontrando un cospicuo numero di reati relativi ad abusi edilizi nazionali.  Su 15051 controlli effettuati, infatti, sono 1669 quelli in cui sono state riscontrate violazioni alle norme urbanistiche per costruzioni o ristrutturazioni di immobili mentre i cantieri posti sotto sequestro sono stati 402. Tra i reati riscontrati, quello degli abusi edilizi è il numero più alto se si pensa che, sempre in base all’esito dei controlli complessivi, al secondo posto ci sono 1494 reati relativi alla gestione illecita dei rifiuti e, a seguire, 130 relativi alla sicurezza sul lavoro e sui lavoratori irregolari. Il totale dei soggetti denunciati è stato di 3296 mentre l’importo delle sanzioni amministrative ammonta a 1.716.563,64 euro.  Sul totale complessivo dei controlli, il primato dei reati attribuito agli abusi edilizi evidenzia e conferma come il nostro Stato, nel corso degli anni, sia costantemente interessato da una cementificazione “selvaggia” che è il principale nemico dell’equilibrio degli ecosistemi e, di conseguenza, della sicurezza della nostra salute. Basti pensare che già nel lontano 2016, secondo i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), in Italia cresceva più il cemento che la popolazione.  Oltre ai controlli e alla repressione dei reati, il Comando per la Tutela della Biodiversità dedica molto anche alla prevenzione mediante l’educazione e l’informazione sulla legalità ambientale, partendo dalle scuole sino alle collaborazioni con enti e istituzioni e la partecipazione ad eventi dove promuovere il concetto di conservazione della biodiversità e, quindi, di salvaguardia della vita. La attività di controllo capillare su tutto il territorio italiano per la salvaguardia del patrimonio ambientale rappresentano la costante priorità del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri (CUFA). Tali attività vengono poste in essere attraverso la prevenzione e la repressione dei reati e degli illeciti a tutela degli habitat e delle risorse naturali per la conservazione della biodiversità, oltre che da quelle di divulgazione ed educazione per la legalità ambientale tendenti a garantire un futuro sostenibile. A livello europeo si effettuano periodicamente controlli documentali e controlli in cantiere, e per i cantieri legati ai fondi comunitari ci sono le verifiche di almeno quattro istituzioni la Corte dei conti europea, la Procura europea (Eppo, European public prosecutor office), la Direzione generale Affari economici e finanziari della Commissione europea, l’Olaf (l’ufficio europeo per la lotta antifrode), oltre a tutti i controlli effettuati da istituzioni italiane,  l’agenzia delle Entrate, la Guardia di Finanza, l’Enea, il ministero dell’Ambiente e la Ragioneria generale dello Stato.  Sono molto attive le attività di monitoraggio sugli interventi di superbonus finanziati con i fondi del Pnrr. Per la tutela dell’ambiente ci sono i fondi del programma comunitario LifePlus di cui sono aperti alcuni bandi. Il programma è il principale strumento per la realizzazione del Green deal europeo. Il bando aperto concerne progetti d'azione standard nel quadro del sottoprogramma ‘Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici’ di LIFE e contribuisce l'attuazione delle azioni legate all'energia del Green Deal, compresa l'iniziativa "Un’ondata di ristrutturazioni" per il settore edilizio. Possono essere cofinanziati progetti per sviluppare, dimostrare e promuovere tecniche, metodi e soluzioni innovative. 


Domanda: a che punto siamo con il riconoscimento delle professioni in Unione europea, visto che mio figlio sta facendo molta fatica a farselo riconoscere in Danimarca? Lidia Fuccaro  
Risposta:
ha ragione, vi sono ancora molti ostacoli di fronte ai cittadini dell’UE che desiderano lavorare o creare un’impresa in un altro Stato membro. Secondo una relazione pubblicata il 1 luglio 2024 dalla Corte dei conti europea, far riconoscere le proprie qualifiche professionali continua ad essere problematico. Nel 2005, l’UE ha adottato una direttiva volta a facilitare il riconoscimento e ad impedire agli Stati membri di imporre condizioni eccessive ai cittadini. Tuttavia, vi sono carenze nelle modalità con cui la direttiva è applicata dalle autorità nazionali e dalla Commissione europea, e le informazioni disponibili ai cittadini sono spesso inattendibili. Attualmente, le autorità nazionali non sono giuridicamente obbligate a consultare il registro delle segnalazioni elencante i professionisti che hanno tenuto condotte illecite. I cittadini dell’UE hanno il diritto di scegliere dove lavorare. Tuttavia, poiché gli Stati membri continuano a regolamentare l’accesso a determinate professioni con motivazioni relative a salute e sicurezza, la mobilità dei lavoratori tra gli Stati membri dell’UE dipende da un sistema di reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali. Negli Stati membri, il numero di professioni regolamentate varia notevolmente: da 88 in Lituania a 415 in Ungheria. Secondo un calcolo operato dagli auditor della Corte sulla base di dati del 2023, ogni Stato membro regolamenta in media 212 professioni, il che equivale a circa 5 700 professioni regolamentate in tutta l’UE. “Un infermiere o un meccanico che desidera lavorare in un altro Stato membro può essere scoraggiato dalla procedura di riconoscimento delle proprie qualifiche professionali: può trattarsi di un processo lungo ed eccessivamente burocratico”, ha affermato Stef Blok, il Membro della Corte responsabile dell’audit. “La Corte ha constatato grandi disparità procedurali tra Stati membri nell’applicazione della normativa dell’UE, a scapito di chi desidera esercitare una professione regolamentata altrove nell’UE. Per tutelare i cittadini dell’UE, riteniamo che il meccanismo di allerta dovrebbe essere integrato nella procedura di riconoscimento per le professioni connesse a salute e sicurezza, nonché per quelle che richiedono integrità – specie se si ha a che fare con minori”. Gli Stati membri non monitorano periodicamente la durata delle procedure di riconoscimento e non sempre agiscono così rapidamente come prescritto dalla direttiva dell’UE. A volte, vengono richiesti troppi documenti (lettere di motivazione, traduzioni giurate, oppure una prova di residenza prima che l’interessato si sia effettivamente trasferito nel paese). Secondo la Corte, raramente vi è una giustificazione del modo in cui sono calcolate le tariffe addebitate, e lo stesso vale per le ragioni per cui dette tariffe differiscono notevolmente tra uno Stato membro e l’altro o tra un’autorità e l’altra (in paese, vanno da 0 euro a 17 500 euro per i piloti). La Corte ha altresì rilevato casi in cui gli Stati membri impongono sempre ai richiedenti una misura specifica (formazione aggiuntiva o una prova) senza fornir loro alcuna giustificazione. In altri casi, gli auditor della Corte hanno constatato verifiche preventive sproporzionate per verificare le qualifiche, nonostante non vi fosse un commisurato interesse di salute pubblica. Sebbene l’UE abbia adottato alcune misure per modernizzare il riconoscimento, queste ultime sono usate di rado. È questo il caso della tessera professionale europea, richiedibile, ad esempio, per le professioni infermieristiche, altamente ricercate. In questo caso, la tessera è usata solo per il 5 % delle decisioni di riconoscimento delle qualifiche professionali. Uno dei miglioramenti introdotti è stato rendere obbligatorio per le qualifiche professionali il sistema di informazione online del mercato interno, con la finalità di facilitare la cooperazione tra Stati membri e tra questi e la Commissione. Tale sistema non è però di facile utilizzo. Gli auditor della Corte hanno constatato che, nell’accordare il riconoscimento delle qualifiche, le autorità non hanno tenuto conto delle segnalazioni inserite nel sistema da altri Stati membri, persino quando vi erano ragioni sostanziali per farlo, quali condotta illecita, misure disciplinari in corso o condanne penali. I cittadini dell’UE hanno il diritto di spostarsi liberamente tra Stati membri a fini professionali o per creare un’impresa. La direttiva dell’UE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali doveva essere recepita nel diritto nazionale entro il 2016. Gli Stati membri hanno il diritto di stabilire norme disciplinanti l’accesso ad una serie di professioni, note poi come “professioni regolamentate”. Infermieri, insegnanti, carpentieri/falegnami ed ingegneri civili figurano tra le professioni regolamentate interessate da una maggiore mobilità nell’UE (fonte Corte di giustizia europea). Non esiste alcuna forma di riconoscimento sovranazionale o automatico tra differenti paesi. Anche nel caso di accordi bilaterali o multilaterali riferiti al riconoscimento, si dovrà sempre sottoporre una richiesta di riconoscimento o passare tramite una procedura valutativa nel sistema estero. Lei può provare a rivolgersi al Cimea in Italia che magari le potrà dare un recapito danese con cui loro sono in contatto.  Comunque fa parte della rete ENIC-NARIC che raccoglie tutti i Centri nazionali di informazione (ENIC o ENIC-NARIC) che si occupano di fare applicare la Convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all'istruzione superiore nella Unione europea e per la Danimarca si può rivolgere alla Danish Agency for Higher Education and Science con sede a Copenhagen e può contattarla al sito  https://ufm.dk/recognition, il direttore è mr. Mikkel Buchter.

Domanda: ci occupiamo di prodotti ittici, ci sono per caso opportunità europee per noi per trovare nuovi agenti e mercati in Unione europea? Nuccio Nieddu
Risposta:
sì. Ad esempio potete partecipare gratuitamente il 23 settembre on line ad incontri B2B, organizzati della rete europea EEN della Commissione europea, in occasione di Conxemar 2024, Fiera Internazionale dei prodotti ittici surgelati; si tratta di un evento internazionale di brokeraggio per l'industria ittica previsto dal 23 settembre all'11 ottobre.  Vi parteciperanno grossisti, importatori, esportatori, trasformatori, produttori, distributori di celle frigorifere, macchinari, industria ausiliaria (raffreddamento, imballaggio, plastica, ecc.) per il settore dell’alimentazione inerente acquacoltura, bivalvi, molluschi, cibo in scatola, cefalopodi, crostacei, pesce, gelati/pasticceria, prodotti a base di carne, altri frutti di mare.
Il link per registrarsi è https://een.ec.europa.eu/events/b2b-meetings-conxemar-2024-international-frozen-seafood-exhibition. La rete Enterprise Europe Network è della Commissione europea e organizza B2B per le aziende gratuiti in tutti i settori per aiutare le aziende, soprattutto le pmi a trovare nuovi partner e a crescere nel mercato europeo ed extraeuropeo. 
 
Domanda: ci sono dati europei sulla logistica e il change management? Nora Daveri
Risposta:
sì. In Italia tra le realtà operative per il change management c’è ad esempio Assochange che è un’associazione senza fini di lucro che vede tra i propri soci aziende di primaria importanza italiane, istituzioni, università, professionisti; ha un Osservatorio, organizza convegni e corsi, ogni anno assegna un premio. Nel libro intitolato “Conversazioni sul change management” Giorgio Vizioli e Moira Masper hanno evidenziato l’evoluzione del settore negli annni. Per quanto concerne la logistica è attiva l’associazione SOS Logistica associazione che, dal 2005, è focalizzata sulla logistica Sostenibile, ideatrice del Primo Rating di Sostenibilità Logistica. Il focus dell’Associazione è raccogliere e promuovere le migliori pratiche di logistica green e mobilità sostenibile, sviluppando progetti, attività ed ecosistemi volti ad aumentare la consapevolezza di imprese committenti, pubbliche amministrazioni e consumatori finali sul valore di tali processi. Organizza audit certificati, corsi, ha ideato un protocollo e un marchio di sostenibilità logistica. C’è poi Assologistica, con una grande storia dal 1947, che è una realtà associativa delle imprese di logistica, dei magazzini generali e frigoriferi, dei terminalisti portuali, interportuali ed aeroportuali. Assologistica rappresenta oltre 250 aziende associate che operano in Italia: con 70.000 dipendenti diretti ed indiretti, con 22 milioni di metri quadrati di aree interne coperte, con 4,5 milioni di metri cubi di celle frigorifere e con 60 milioni di metri quadrati in terminal marittimi e inland terminal con proprie rappresentanze territoriali. A livello europeo c’è ELA, l'Associazione Europea di Logistica, che è una federazione di associazioni logistiche nazionali, che copre quasi tutti gli Stati dell'Unione Europea e anche un certo numero di Stati extra-europei. I membri di queste associazioni nazionali di logistica sono professionisti che lavorano in una funzione logistica e di catena di fornitura, principalmente nell'industria ma anche in diversi settori dei servizi. Attraverso questa rete ELA raggiunge 55.000 professionisti. C’è la FEOLI - Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata che è una associazione che comprende imprese che svolgono attività di logistica integrata e ha come obiettivo quello di promuovere e tutelare l’efficacia e la qualità di tali aziende e che ha denunciato l’aumento di rapine e aggressioni commesse ai danni degli autotrasportatori e di chi svolge servizio di trasporto ultimo miglio. A livello europeo vi sono diversi progetti e fondi per la logistica sostenibile in vari ambiti. Per i sistemi di gestione del traffico aereo che sono grandi sistemi di sistemi gestiti tramite più livelli (ad esempio operativo, organizzativo, tecnico) per gestirne meglio la complessità a causa delle loro strette interdipendenze ad esempio è stato cofinanziato il progetto europeo Pacas per comprendere, modellare e analizzare meglio i cambiamenti a diversi livelli del sistema ATM per supportare la gestione dei cambiamenti. Il consorzio europeo PACAS ha sfruttato metodi di modellazione multi-vista all’avanguardia, tecniche di ragionamento multi-obiettivo e approcci di gamification per sviluppare e valutare un innovativo processo di gestione del cambiamento partecipativo ATM con una validazione assistita da un comitato consultivo esterno, composto da esperti focalizzato su un numero limitato di obiettivi strategici.