Pillole d'Europa
GREEN DEAL E LAGO DI COMO, AIUTI PER LA NAUTICA, IL DSA EUROPEO
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: si parla tanto di Green Deal e di tutelare l’ambiente, delle necessità di piantare piante, ma come mai ad esempio sul lago di Como c’è così tanta cementificazione? Mauro Risso
Risposta: in effetti il lago di Como rispetto a diversi altri laghi sia italiani che dei vari Stati dell’Unione europea risulta essere tra i più cementificati, con scelte di eliminare le spiagge, creare muraglioni di cemento, parcheggi fronte lago. Tutto questo nel non rispetto delle norme comunitarie di tutela dell’ambiente e assolutamente non in linea con le priorità del Green Deal europeo. Tra gli episodi più eclatante lo scempio che si sta attuando al Comune di San Siro, Acquaseria, in cui un progetto di cementificazione della spiaggia C0135 e di un radicale taglio di alberi è stato approvato durante la pandemia. Le decisioni sono state prese on line dagli enti che dovevano vigilare per la tutela dell’ambiente, senza che fosse effettuato un sopralluogo tecnico dagli stessi! Una autorizzazione con svolgimento della conferenza decisoria in forma semplificata e in modalità asincrona! Malgrado una diffida legale al RUP da parte di uno dei più importanti studi legali internazionali Pavia Ansaldo, sono stati già recisi tanti pini marittimi sanissimi (rif. Foto) e altre piante saranno tagliate, oltre al fatto che la spiaggia sarà ridotta di oltre 98 mq con la costruzione di un muraglione nuovo di cemento che con ben oltre una decina di gradini non consentirà più a disabili, cittadini, ambulanze, vigili del fuoco, mezzi di soccorso nel caso il torrente Serio dovesse straripare. Un progetto che non rispetta l’ambiente, non rispetta le priorità del Green Deal europeo. In Italia sono rimaste inattuate le indicazioni dell’Unione Europea sulla gestione integrata della qualità (GIQ) delle destinazioni turistiche costiere e lacustri. Stando ai dati europei il lago di Como è un esempio di eccessivo consumo di suolo, erosione delle spiagge, annientamento di località di tutela della fauna autoctona (aree ittiche, zone di nidificazione per volatili etc.), inquinamento, taglio di alberi autoctoni, aumento del traffico su strada. Poi ci sono invece progetti europei ben attivati di rigenerazione urbana quali il progetto Life Metro Adapt — Strategie e misure di adattamento al cambiamento climatico nella Città Metropolitana di Milano, cofinanziato dal programma comunitario Life della Commissione Europea e caratterizzato da una forte multidisciplinarietà. In Italia sono stati identificati 2.287 Siti d’Interesse Comunitario (SIC), che attendono la designazione formale a Zone di Conservazione Speciale. Inoltre il Sistema comune di informazioni ambientali (SEIS) (Shared Environmental Information System) sviluppato dalla Commissione europea e dall'Agenzia europea dell'ambiente e dagli Stati membri dell’Unione europea dovrebbe aiutare a monitorare sia le coste marine che quelle lacustri per tutelarle di più.
Domanda: lavoro nel settore della nautica e del trasporto marittimo, ci sono fondi europei? Patrizio Vusco
Risposta: sì. Ad esempio sono stati stanziati 500 milioni di euro per incoraggiare le compagnie di navigazione a sostituire le navi esistenti a basse prestazioni ambientali e a ridurre l'uso di combustibili fossili nel settore del trasporto marittimo. Il regime sosterrà progetti volti ad aumentare le prestazioni ambientali e l'efficienza energetica delle navi che effettuano servizi marittimi a lungo, medio e corto raggio per passeggeri, merci e trasporto combinato e anche di altre navi che operano nei porti italiani. In particolare, gli aiuti serviranno a finanziare l'acquisto di navi pulite e a zero emissioni, comprese quelle alimentate a elettricità e idrogeno, e l'ammodernamento di navi esistenti. La misura sostiene un'ampia gamma di tecnologie che spaziano dall'installazione di batterie e di celle a combustibile fino a sistemi di propulsione eolica. Il regime sarà aperto alle compagnie di navigazione registrate in Italia che forniscono collegamenti di trasporto marittimo tra un porto italiano e porti europei e/o mediterranei o che operano all'interno di porti italiani. I beneficiari saranno selezionati mediante una procedura aperta, non discriminatoria e trasparente. Gli aiuti assumeranno la forma di sovvenzioni dirette. Ricordiamo che il Green Deal europeo, presentato dalla Commissione europea l'11 dicembre 2019, stabilisce la meta di rendere l'Unione europea il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. La normativa europea sul clima in vigore dal luglio 2021 sancisce l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e introduce l'obiettivo intermedio di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Inoltre l’Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente (CINEA) ha pubblicato un bando per progetti faro regionali volti a promuovere un’economia blu sostenibile attraverso una cooperazione a livello di bacini marittimi dell’UE. Vengono ad esempio cofinanziati progetti di aiuto alla transizione energetica delle navi commerciali compresi i piccoli traghetti locali e le navi di servizio e dei pescherecci al GNL, o dal GNL verso una più ampia scelta di combustibili-propulsione/tecnologie alternative (idrogeno verde, elettrificazione, vento). Il bando con scadenza al 31 gennaio cofinanzia ogni progetto selezionato con un importo massimo di un milione di euro.
Domanda: cosa cambia con il DSA europeo? Carla Dettori
Risposta: il DSA - Digital Services Act europeo cerca di normare un mondo digitale che sembra fuori controllo. Si cerca di inserire norme di responsabilità dei prestatori di servizi intermediari, obblighi in materia di dovere di diligenza per un ambiente online trasparente e sicuro. Insomma rappresenta una rivoluzione importante, si tenta di dare veri e propri obblighi introdotti dal DSA a carico dei provider, suddivisi per sezioni/livelli. Ora si apre tutto un filone interpretativo ed applicativo dovuto alla coesistenza del Digital Services Act con altre normative come la Direttiva 2000/31. Inoltre purtroppo, analogamente a quanto accadde in passato ad esempio con il GDPR, la versione italiana del testo ha alcuni rilevanti errori di traduzione che ne inficiano la corretta applicazione nel nostro Stato in cui la certezza del diritto e la sua labilità interpretativa sono un problema annoso per tutti, cittadini, imprese, professionisti. Utile il sito di un osservatorio su DSA (Digital Services Act) europeo per seguirne applicazione e sviluppi (link https://dsa-observatory.eu/).