Pillole d'Europa

PROGETTI FEDERSPEV PER GLI OVER 60, FONDI PER IL FLOROVIVAISMO, PER LA RICERCA

Boschiero Cinzia

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: sono una vedova di un medico, anche io avevo lavorato come operatrice sanitaria, è vero che noi, come pensionati, siamo i più tartassati dell’Unione europea? Ci sono associazioni che si battono per i nostri diritti a livello europeo? Vincenzo Crescimbene

Risposta: sì. C’è la  FEDER.S.P.e V. (Federazione Nazionale Sanitari Pensionati e Vedove) che è l'unica associazione sindacale che non si occupa solo di titolari di pensione, ma si fa carico istituzionalmente anche dei problemi delle loro vedove, che entrano a far parte in prima persona degli Organi Direttivi dell'Associazione stessa. La FEDER.S.P.e V. è la Federazione dei Pensionati Sanitari (medici, veterinari e farmacisti), Vedove e Superstiti; è apartitica senza scopo di lucro ed è attiva sia in Italia che a livello europeo. I temi fondamentali della federazione sono la difesa delle pensioni dei titolari e delle vedove; aiuto materiale e morale ai pensionati, alle vedove e agli orfani; offerta di consulenze gratuite, previdenziali, fiscali e legali, a mezzo di esperti qualificati; solidarietà tra gli iscritti, tramite la costituzione di un fondo di solidarietà e fratellanza, per l'assistenza economica a soci indigenti o alle loro famiglie, in attuazione della slogan della federazione "non soli, ma solidali". Inoltre FEDER.S.P.e V. si batte a livello nazionale ed europeo per i diritti dei pensionati, per il congedo di paternità che in Italia non è applicato come negli altri Stati europei; ed ha istituito anche un fondo per le famiglie dei medici che hanno perso la vita combattendo contro il covid-19. Il presidente prof. Michele Poerio, della  FEDER.S.P.e V. ha detto:”Faremo un congresso nazionale dal 16 al 19 giugno  a Verona in cui presenteremo dati europei sulle pensioni e sul nuovo welfare;  abbiamo invitato i massimi esperti e le autorità istituzionali proprio per evidenziare quanto sia importante separare previdenza da assistenza, equiparare i congedi di paternità nel settore pubblico e privato, salvaguardare il sistema sanitario nazionale che ci viene apprezzato a livello europeo, tutelare le pensioni e le professioni sanitarie, utilizzare i fondi europei (EU4Health etc.) con progetti territoriali di qualità, combattere le disugliaglianze ed evitare altre vessazioni contro i pensionati, combattere i tagli alle pensioni di reversibilità che sono già taglieggiate troppo dallo Stato italiano; presentare dati reali ad Eurostat sulle pensioni”.  

Domanda:  ci sono dei progetti europei per migliorare la qualità di vita di chi ha la miastenia? Sandro Tucci

Risposta: sì.   C’è un progetto di ricerca che coinvolge cittadini con miastenia di dieci Stati e che ha sviluppato una app gratuita, attualmente utilizzata da ben duemila persone. La app serve per migliorare il monitoraggio della qualità di vita e dell’aderenza alle terapie e  per fare dialogare pazienti, medici, ricercatori , raccogliere dati su come questa patologia impatti per i malati ma anche per i caregivers. “In Italia”, spiega  il dott. Renato Mantegazza, presidente  di AIM - Associazione  Italiana Miastenia,” ci sono attualmente 763 pazienti italiani che utilizzano la app i cui dati vengono poi elaborati da ricercatori europei e monitorati da noi medici che li seguiamo. Sicuramente questa app ha consentito di comprendere come ancora oggi avere la miastenia crei stigma, non sia compreso soprattutto nei luoghi di lavoro, diminuisca la qualità di vita, crei incertezza e insicurezza nei pazienti e nelle loro famiglie. Inoltre le risposte e i dati inseriti in questa app consentono di affiancare ai dati relativi alla patologia anche i dati relativi all’efficacia delle cure e alla aderenza dei pazienti a quanto viene loro prescritto”. Ci sono diverse tipologie di miastenia che colpiscono vari organi eccetto il cuore. “Auspichiamo che oltre a questa app che concerne la miastenia grave, si realizzino varianti della app per monitorare anche pazienti che hanno altre tipologie di miastenia”. L’app MyRealWorld è gratuita e scaricabile on line da smartphone con sistema operativo iOS o Android e ideata per le persone affette da Miastenia Grave, ha consentito con i dati di elaborare uno studio anche sul “caregiver burden” che ha fornito dati sulle loro difficoltà.  Lo studio a carattere socio-economico ha coinvolto persone di cinque Stati europei ed aiuta a  comprendere l’impatto della patologia sulla qualità di vita e sul benessere di queste figure, inclusi gli operatori sanitari.  Di recente sono usciti i risultati di un importante studio multicentrico internazionale pubblicato su Nejm Evidence con i dati di nuove terapie che rivoluzionano le cure per la miastenia e che hanno meno effetti collaterali rispetto alle terapie usuali. Ha fatto parte del gruppo di ricerca anche il team del dott. Mantegazza che fa parte degli ERN (European Reference Network) della Commissione europea che finanziano studi europei per le malattie rare e collaborano con le associazioni dei pazienti anche  nella stesura dei protocolli di cura per la miastenia.  

Domanda: ci sono fondi europei per il settore del florovivaismo? Davide Sostero

Risposta: sì.   A livello mondiale   e non solo europeo  il comparto del florovivaismo ha subìto negli ultimi decenni profondi processi di cambiamento nell’ambito dei quali sono emerse nuove aree di produzione e consumo e si sono registrati complessi processi di internazionalizzazione. Oggigiorno è uno dei settori che risente della crisi post covid e dei problemi di logistica. Sono previsti aiuti da parte della Commissione europea.   In Europa sono Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Olanda che realizzano la maggior parte del valore delle produzione. La Direzione Generale Agricoltura e Sviluppo rurale della Commissione europea ha evidenziato in un report intitolato “Live plants and products of floriculture sector in the EU” il ruolo fondamentale dell’Unione europea, di alcuni Stati sud-americani (Colombia, Ecuador) e di alcuni Stati africani (Kenya) nei flussi di esportazione. Ci sono fondi europei a supporto di progetti di valorizzazione di fiori del territorio, progetti di investimento per risparmio idrico e impianti di idroponica, fondi per eventi, per progetti di rigenerazione urbana, per  manifestazioni di connubio tra florovivaismo, salute, arte e inoltre   la rete EEN della Commissione europea organizza per le aziende dei B2B gratuiti che agevolano accordi commerciali europei. Di recente anche ad Euroflora 2022 ad esempio Coldiretti ha organizzato un evento sulle piante per la salute, sui temi della lotta alla deforestazione,  la Sardegna ha presentato un progetto di cinque aziende agricole nel settore del florovivaismo di valorizzazione dell’ecosistema mediterraneo, sono stati realizzati progetti natura & arte, vi sono state presentazioni di progetti di salvaguardia della biodiversità,  progetti di rigenerazione urbana in cui il florovivaismo ha un ruolo importante e la manifestazione era gemellata con le Floralies di Nantes a dimostrazione di un settore in continua evoluzione e che fa rete a livello europeo per sopravvivere e gestire la crisi.   Ma servono più fondi per aiutare il settore del florovivaismo e anche al Parlamento europeo sono state fatte delle interrogazioni in merito di recente.     Tra i progetti europei menzioniamo il progetto Harmorescoll (Setting up an EU system for harmonized collections of reference isolates, controls and differentials to facilitate disease resistance testing), iniziato nel 2020 e finanziato dal Community Plant Variety Office, si pone l’obiettivo di massimizzare la disponibilità di materiali di riferimento (patogeni, varietà di controllo e differenziali) da utilizzare nei saggi di resistenza previsti nella caratterizzazione varietale DUS (Distinguibilità, Uniformità, Stabilità), mediante l’istituzione di un network internazionale di uffici di analisi, centri di ricerca e stakeholders privati e vi partecipa tra i partners CREA Orticoltura e Florovivaismo; e CREA è anche partner del progetto europeo INCREASE con un esperimento di Scienza dei Cittadini (INCREASE Citizen Science Experiment) che prevede la partecipazione dei cittadini nella coltivazione.