Pillole d'Europa
PROGETTI PER DONAZIONI ORGANI E SANGUE, STUDI SU OCCHIO SECCO, CLIMA E PESCA
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: è vero che non ci sono ancora le stesse pratiche tra i centri di raccolta del sangue nei diversi Stati europei? Erminia Fadda
Risposta: è in fase di attuazione sino al 2025 il progetto europeo EGALiTE (Gruppo europeo per l'accreditamento e il collegamento degli istituti di tessuti sanguigni e cellule) cofinanziato dal programma comunitario EU4Health che punta proprio a favorire l'armonizzazione delle pratiche tra i Centri di Raccolta, Istituti di sangue, tessuti e cellule, per incoraggiare la sostenibilità e la collaborazione tra le parti interessate e l’implementazione di strategie per migliorare l’accessibilità e la sufficienza di SoHO (Sostanze di Origine umana) a livello europeo. L'obiettivo è quello di sviluppare e stabilire un programma di qualità, offrendo vantaggi e utilità significativi per cittadini e sistemi/organizzazioni sanitarie sulla fornitura di sangue, tessuti e cellule. Il tutto favorirà la collaborazione tra i professionisti e le autorità competenti, fornirà piani di emergenza e istituirà un programma di assistenza tecnica per l’implementazione di buone pratiche e ottimizzare le attività nei diversi Stati membri dell’Unione europea. Se ne parlerà anche in Regione Lombardia in un incontro per sensibilizzare sulle donazioni di sangue organizzato dalla associazione HSOS donatori di sangue e con la presenza dell’assessore alla sicurezza. “Donare il sangue è un diritto e un dovere,” spiega il dott. Renato Dal Compare, presidente della associazione HSOS, una delle più attive sul territorio italiano.
Domanda: ci sono studi o realtà europee specializzate per la cura dell’occhio secco? Lidia Facheri
Risposta: sì. C’è la European Dry Eye Society nel panorama delle società scientifiche che si occupa di occhio secco, tra l’altro nel loro sito è aperta la call per sottoporre casi clinici (https://www.dryeye-society.com/) in vista del loro prossimo congresso 2024. Se ne parla anche a Roma al congresso nazionale 2023 della associazione nazionale degli oculisti ambulatoriali GOAL il 13 ottobre intitolato “Multidisciplinarità e genere”. Sono soprattutto le donne ad avere queste patologie, ma con l’uso massivo dei dispositivi elettronici ci sono patologie anche per bambini, adolescenti e cittadini di tutte le età e sesso. Le classificazioni sono diverse tra Europa, Asia e America; c’è chi cura il Dry Eye evaporativo o da scarsa componente acquosa (“aquedeficient”), in Asia ad esempio esiste un’altra tipologia di Dry Eye che è da scarsa componente mucosa (“mucodeficient”). Occorrono linee guida condivise a livello mondiale per assicurare ai pazienti l’accesso a trattamenti specifici e di qualità.
Domanda: per le donazioni di organi ci sono ancora troppe notizie false soprattutto on line, si fa qualcosa per sensibilizzare e migliorare la adesione alle donazioni in Unione europea? Francesca Sospero
Risposta: sì. Ci sono dei Registri europei per agevolare la donazione di organi, come il Registro europeo dei trapianti di cornea e cellule; molti progetti europei per sistemi di vigilanza e sorveglianza dei tessuti e delle cellule nei trapianti e nella riproduzione assistita; diversi progetti di ricerca e altri di sensibilizzazione e informazione ai cittadini, ma molto deveancora essere fatto. Tra i progetti europei in essere si segnalano il progetto EuroTraCTOR cofinanziato nell’ambito del programma EU4Health per sviluppare e implementare un nuovo registro EBMT per migliorarei processi di raccolta e utilizzo dei dati nei sistemi sanitari dell'Unione Europea; e il progetto BRAVEST che si concluderà nel 2024 che punta a migliorare l'accesso ai trapianti e gli esiti dei riceventi.Per migliorare l’informazione sui trapianti è attiva anche l’associazione europea dei giornalisti scientifici EUSJA contro le notizie false. Di recente sono stati pubblicati gli esiti di un importante studio su tutto il territorio italiano che aiuta a comprendere le percezioni, conoscenze, paure e difficoltà per l’espressione di volontà alla donazione degli organi post-mortem da parte della popolazione italiana. Tra le barriere alla donazione identificate nello studio ci sono la pauradella morte e della disintegrazione del corpo, la poca familiarità con l'argomento, la sfiducianelle istituzioni coinvolte e la carenza di responsabilità sociale. È il primo approfondimentoa livello nazionale e internazionale a coinvolgere un numero così imponente di partecipanti (353) che hanno preso parte a 38 gruppi di discussione (focus group). «A dispetto di un atteggiamento generalmente positivo rispetto alla donazione di organi post-mortem il numero delle espressionidi volontà è ancora troppo basso. Ci siamo chiesti cosa succede tra il dire e il fare”, ha sottolineato la Professoressa Sabrina Cipolletta del Dipartimento di Psicologia Generaledell’Università di Padova, autrice di una ampia ricerca promossa dal centro Nazionale Trapianti, pubblicata sulla rivista «British Journal of Health Psychology».
Domanda: con tutti i cambiamenti climatici in atto non ci sono progetti di ricerca che aiutino il settore della pesca ad affrontare le sfide aperte? Giuseppe Risco
Risposta: sì. E’ aperto un bando della Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente (CINEA) intitolato proprio "Migliorare le conoscenze scientifiche per rafforzare le decisioni di gestione basate sulla scienza nell'ambito della Politica Comune della Pesca" con il quale si intende promuovere lo sviluppo e il rafforzamento delle conoscenze scientifiche necessarie per sostenere la base scientifica delle misure di conservazione e gestione della pesca. Il bando è finanziato dal FEAMPA (Fondo europeo affari marittimi, pesca e acquacoltura), persegue prioritariamente il rafforzamento della scienza della pesca orientata alle politiche, un migliore utilizzo dei dati scientifici raccolti, una migliore cooperazione tra gli scienziati e il settore della pesca e il contributo al sostegno della comunità scientifica dell'Unione Europea nello sviluppo e nel mantenimento delle competenze rilevanti per fornire consulenza scientifica di alta qualità. Possono essere cofinanziati progetti di raccolta ed elaborazione di campioni e/o dati sul campo che non rientrino nell'ambito dei programmi nazionali di raccolta dati (ad es. campioni ambientali e/o biologici, dati sociali ed economici, ecc.); sperimentazioni; meta-analisi; studi sulle interazioni tra più specie, adattamento dei modelli alle aree geografiche; sviluppo di metodologie per la valutazione degli stock, compreso il perfezionamento dei parametri di valutazione degli stock, o l'inclusione di metodi con dati limitati e quelli idonei a fornire consulenza su specie sensibili molto rare; espansione delle banche dati attuali/creazione di nuove banche dati; sviluppo di consulenze scientifiche. I progetti dovrebbero anche sviluppare attività di networking tra gli scienziati dell'Unione Europea e/o con l'industria della pesca dell'Unione Europea e cofinanzia pure analisi multidisciplinari, seminari, riunioni di benchmark. Possono presentare domanda centri di ricerca, istituti di istruzione, università, fondazioni ed enti scientifici attivi principalmente nelle scienze della pesca o nelle scienze marine applicate alla gestione della con sede legale in uno degli Stati dell’Unione europea e/o nei PTOM (Paesi e territori d'oltremare). Il bando ha un budget di 2,6 milioni di euro.