FS : 520.000 interventi degli help Center nelle stazioni
9.135 persone hanno chiesto aiuto per la prima volta
FS ITALIANE, RAPPORTO ONDS 2015: 520MILA INTERVENTI DEGLI HELP CENTER A PERSONE DISAGIATE NELLE STAZIONI
· + 11% rispetto al 2014
· 21.292 persone “senza fissa dimora”, il 40% delle persone stimate dall’ISTAT in Italia, si rivolgono alle 16 strutture create in altrettante stazioni distribuite sul territorio nazionale
· 9.135 persone hanno chiesto aiuto per la prima volta
· 1 milione e mezzo di interventi effettuati negli ultimi 5 anni, la quota di italiani è passata dal 20% al 25%
Sono state 21.292 le persone “senza fissa dimora” che si sono rivolte agli Help Center nel 2015. Un numero che rappresenta il 40% della popolazione senza dimora censita dall’ISTAT. Di questi, 9.135 si sono rivolti ad un Help Center di stazione per la prima volta nella vita.
Sono i dati del Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sul Disagio e sulla Solidarietà nelle stazioni italiane (ONDS) 2015, presentato oggi a Roma, nella sede di Ferrovie dello Stato Italiane, alla presenza del presidente e dell’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, Gioia Ghezzi e Renato Mazzoncini, della vice presidente del Senato, Valeria Fedeli, del presidente dell’INPS, Tito Boeri, del presidente del Consiglio Nazionale dell’ANCI, Enzo Bianco, e del direttore di ONDS, Alessandro Radicchi.
Il Rapporto traduce in numeri e statistiche tutte le attività sociali svolte nei 15 Help Center (lo scorso aprile con Trieste divenuti 16) all’interno delle stazioni ferroviarie distribuite sul territorio italiano. Numeri impressionanti che non riguardano solo interventi sulla popolazione straniera, ma anche tanti italiani che la crisi economica sta spingendo sotto la soglia della povertà, una percentuale che nel Rapporto ONDS del 2011 era al 20% e ora, dopo 5 anni di crisi, è arrivata al 25%.
Il numero fotografa esclusivamente le attività degli Help Center e non tiene conto delle persone disagiate e migranti che si rivolgono ad altre strutture messe in campo dal Gruppo FS Italiane nelle stazioni, come l’Ostello Caritas Don Luigi Di Liegro, o il Rifugio Caritas di Milano Centrale, o le strutture di accoglienza per migranti, rifugiati politici e richiedenti asilo, presenti a Roma Smistamento come il Centro Padre P. Arrupe, gestito dall’associazione Centro Astalli, o l’HUB migranti di Milano Centrale, gestito dalla Fondazione Progetto ARCA, dove sono transitati 90.000 migranti per lo più siriani ed eritrei.
Gli Help Center italiani, insieme agli altri centri di accoglienza occupano circa 15.500 mq di spazi all’interno di grandi e medie stazioni, messi a disposizione in comodato d’uso gratuito da FS Italiane a Comuni e associazioni che rappresentano un barometro attendibile della situazione sociale del Paese.
Quest’anno la presentazione del Rapporto è stata l’occasione per inserire le attività sociali di Ferrovie dello Stato nel più ampio orizzonte dei 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030, illustrati dal prof. Enrico Giovannini, mentre il prof. Stefano Zamagni ha inserito le attività sociali del Gruppo FS Italiane nel nuovo modello di welfare centrato sulla sussidiarietà circolare.
Fabrizio Torella, responsabile Attività Sociali d'Impresa di FS Italiane, ha chiuso i lavori sottolineando l’importanza del sinergia alla base del progetto Help Center che ha reso possibile tutto questo: una collaborazione tra pubblica amministrazione, privato e Terzo Settore che è diventata di esempio a livello europeo, modello per tutte le altre reti ferroviarie.
Il Presidente di WeWorld, Marco Chiesara, ha presentato i risultati del progetto di formazione realizzato per gli operatori degli Help Center di Roma e Napoli per migliorare l’accoglienza delle donne che chiedono aiuto ai nostri centri.
A moderare l’appuntamento è stato il giornalista de La Repubblica, Roberto Petrini.
L’IMPEGNO NEL SOCIALE DEL GRUPPO FS ITALIANE
IMPEGNO PER LE PERSONE
Sono molte le iniziative del Gruppo FS Italiane dedicate al disagio sociale nelle aree ferroviarie, alla disabilità e alla riqualificazione del territorio.
In coerenza con i principi della Responsabilità Sociale d’Impresa, si è intensificato l’impegno nella solidarietà con il consolidamento di una rete, ora anche europea, di rapporti con istituzioni, enti locali e associazioni.
Gli Help Center sono il primo grande progetto di solidarietà realizzato, in collaborazione con gli Enti locali e il Terzo Settore, per affrontare e contrastare i fenomeni di disagio sociale presenti nelle stazioni.
Sono sportelli di ascolto situati all’interno e/o nelle zone limitrofe delle stazioni ferroviarie che orientano le persone in difficoltà verso i servizi sociali della città (centri di accoglienza, comunità terapeutiche, associazioni specializzate) per elaborare percorsi mirati di recupero e reinserimento sociale.
I centri sono affidati ad enti del privato sociale o gestiti direttamente dal Comune (L. 328/2000).
Per la creazione degli Help Center, concediamo locali all’interno delle stazioni o nei pressi delle stazioni ferroviarie, in comodato d’uso gratuito, ad associazioni ed enti che si occupano di marginalità e di emergenza sociale.
Ad oggi gli Help Center presenti in modo capillare su tutto il territorio nazionale sono 16 e costituiscono una vera rete di supporto alla lotta al disagio sociale. Sono oltre 15.000 i metri quadrati gratuitamente concessi nelle stazioni italiani per attività di inclusione sociale, per un valore di circa 23 milioni di euro.
I primi due centri sono stati istituiti nelle stazioni di Roma Termini e Milano Centrale ai quali si sono aggiunti quelli di Bologna, Chivasso, Torino, Genova Cornigliano, Trieste, Firenze Santa Maria Novella, Pescara Centrale, Napoli Centrale, Foggia, Melfi, Reggio Calabria, Messina, Bari e Catania.
Sulla base degli scambi di buone pratiche tra le imprese ferroviarie che hanno firmato la Carta Europea della Solidarietà, altri Help Center o referenti sociali sono stati istituiti in Europa: in Francia a Strasburgo, alla Gare du Nord e de l'Est, a Bruxelles e prossimamente nelle principali stazioni bulgare. Recentemente l’Help Center di Lussemburgo è stato gemellato con il nascente Help Center di Trieste.
Affinché gli Help Center possano lavorare sinergicamente, a vantaggio anche della qualità del servizio e della sicurezza nelle aree ferroviarie, ci avvaliamo della stretta collaborazione dell’Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni (ONDS).
L’Osservatorio, la cui direzione tecnica e operativa è affidata alla cooperativa sociale Europe Consulting , svolge la necessaria attività di coordinamento di tutti i centri e una costante attività di formazione per gli operatori degli Help Center, mediante l’organizzazione di seminari su specifiche tematiche del disagio sociale.
Suggerisce inoltre modelli di intervento e svolge analisi dettagliate nell’ambito del disagio sociale monitorando costantemente quantità e tipologia di disagio e relativi interventi effettuati.
Rete Sociale Europea
Il disagio sociale non è un fenomeno circoscrivibile a una nazione ma rappresenta sempre più un fenomeno comune europeo da affrontare con azioni coordinate e condivise.
Le stazioni nelle grandi aree metropolitane di tutti i Paesi dell’Unione Europea rappresentano storicamente un polo di attrazione e un punto di concentrazione sul territorio di molte forme di disagio sociale.
Le diverse esperienze messe in campo da ogni Paese sono oggi l’oggetto di uno scambio continuo, nel quadro di Gare Européenne et Solidarité, una rete europea di imprese operanti nel settore della mobilità ferroviaria, che hanno deciso di mettere a fattore comune ciò che hanno imparato sul disagio sociale.
La rete europea è stata istituita a Roma nel 2008 con la firma della Carta Europea della solidarietà (Carta europea per lo sviluppo di iniziative sociali nelle stazioni) da parte di cinque imprese ferroviarie: ferrovie italiane (FS Italiane), francesi (SNCF), lussemburghesi (CFL), belghe (SNCB) e polacche (PKP). Oggi, il documento raccoglie l’adesione di altre sette ferrovie europee: Romania (CFR), Slovenia (Zeleznice), Norvegia (NSB), Bulgaria (NRIC), Danimarca (DSB), Repubblica Ceca (CD) e Svezia (Jernhusen) arrivando così a 12 reti firmatarie.
La carta rappresenta il punto di arrivo di un lungo cammino a cui hanno dato certamente impulso i principi sulla responsabilità sociale d’impresa contenuti nel Libro Verde della Commissione Europea del 2001 e il Trattato di Lisbona.
Nel tempo la rete si è ulteriormente allargata, coinvolgendo non soltanto le altre imprese ferroviarie dell’Unione Europea, ma aprendo le porte, attraverso specifiche forme associative, alle istituzioni e alle pubbliche amministrazioni, nonché alle grandi organizzazioni nazionali ed europee che si occupano di persone senza dimora.
Per questo la nostra rete sociale europea è ora estesa anche a soggetti non ferroviari che hanno sottoscritto dei paralleli Patti di Sostegno: l’European Federation of National Organisations Working with the Homeless (FEANTSA), che rappresenta in Europa la più importante rete di associazioni per i senza fissa dimora, l’International Union of Railways (UIC), la Fondazione delle Ferrovie Spagnole, il Comune di Parigi e il Comune di Roma, l’ANCI, la Comunità di Sant’Egidio, la Fondazione Centro Astalli, l’Associazione per i senza dimora Aux Captifs La Libération e FNARS, un’importante Federazione di organizzazioni e associazioni francesi che offrono accoglienza alle persone in stato di disagio sociale.
Train in Stations
Sono stati tre i progetti finanziati dalla Commissione Europea, proposti all’interno della collaborazione nata con la Carta Europea della Solidarietà: Hope in Stations, Work in Stations e Train in Stations. Quest’ ultimo progetto europeo – conclusosi a Parigi il 7 giugno – ha avuto come obiettivo la costruzione di modelli formativi dedicati al personale ferroviario sulle problematiche legate alle persone emarginate e disagiate presenti nelle stazioni al fine di realizzare la prima classe europea di formatori specializzati nell'intervento sociale nelle stazioni.
Il progetto ha visto impegnate le reti ferroviarie e le organizzazioni associative di quattro paesi membri dell'Unione Europea (Italia, Bulgaria, Francia e Lussemburgo) ed è stato finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma ERASMUS.
La solidarietà viaggia con noi
Con l’ultima campagna di raccolta fondi natalizia Ferrovie dello Stato Italiane ha sostenuto il completamento dell'Ostello Caritas "Don Luigi di Liegro". L'Ostello, dato in comodato d'uso gratuito a don Luigi di Liegro nel 1987, è stato infatti profondamente ristrutturato ed è oggi uno dei più grandi e moderni centri di accoglienza notturna e diurna europei per persone senza fissa dimora, capace di erogare 500 pasti caldi al giorno e ospitare in modo dignitoso per la notte fino a 300 persone. Grazie a tre campagne di raccolta fondi il Gruppo ha potuto dedicare alla ristrutturazione dell’Ostello circa € 750.000.
È un luogo così tanto importante e simbolico per quello che rappresenta in termini di accoglienza dei poveri, che Papa Francesco ha deciso di considerarlo una tappa del Giubileo della Misericordia: la struttura ha infatti una sua Porta Santa che i pellegrini attraversano nel proprio percorso giubilare.
Riutilizzo patrimonio
FS Italiane è impegnata in un profondo sforzo di riorganizzazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare inutilizzato. Si tratta di linee ferroviarie dismesse e stazioni impresenziate.
Attualmente sono circa 1.900 le stazioni impresenziate della Rete Ferroviaria Italiana che il Gruppo FS Italiane sta concedendo tramite contratti di comodato d’uso gratuito alle associazioni e ai comuni affinché siano avviati progetti sociali che abbiano ricadute positive sul territorio e per la qualità dei servizi offerti nelle stesse stazioni.
Di queste, oltre 500 stazioni, corrispondenti ad una superficie di circa 87.000 mq per circa 90 milioni di euro di patrimonio immobiliare messo a disposizione gratuitamente, sono state già totalmente o parzialmente dedicate ad attività di carattere sociale, culturale, ambientale, aggregativo.
E’ stato inoltre avviato un nuovo progetto di riqualificazione per il riuso sociale-ambientale degli spazi grazie alla sottoscrizione di Protocolli d’Intesa con la Regione Toscana, Legambiente, AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile), CSVnet (Centri di Servizi per il Volontariato) e Legacoop Sociali.
Un esempio importante e recente di progetto di riqualificazione del patrimonio è stata la trasformazione di parte della stazione di Ronciglione in casa di accoglienza per famiglie con bambini affetti da malattie oncologiche. La stazione è stata ceduta in comodato d’uso gratuito per sei anni, ora è del tutto trasformata e gestita dall’ associazione Cuore di Mamma.
Fanno parte del Patrimonio FS anche oltre 1.700 km di linee ferroviarie dismesse, di cui 325 km sono stati destinati a greenways: piste ciclabili e percorsi verdi accessibili a tutti, riservati alla mobilità dolce. Il Gruppo vuole infatti definire un Piano Nazionale di Greenways, seguendo l’esempio di altre nazioni europee, come la Spagna, con il coinvolgimento delle Istituzioni, in particolare del Ministero dell’Ambiente, delle Regioni, degli Enti Locali e delle principali Associazioni ambientaliste.
Un importante progetto di greenways urbana si sta realizzando a Roma sul tracciato della ex ferrovia Roma - Cesano.
Progetti per l’ emergenza freddo
Il Gruppo FS Italiane è intervenuto anche durante questo inverno a sostegno del grande associazionismo italiano – Caritas di Roma, Caritas Ambrosiana, Comunità di Sant’Egidio e Associazione Centro Astalli, Fondazione Progetto ARCA e i nostri Help Center del Sud – per concreti progetti di aiuto delle persone disagiate, che durante i mesi freddi si rifugiano nelle principali stazioni ferroviarie italiane.
Grazie a questo impegno del Gruppo FS sono state ospitate nei centri di accoglienza delle associazioni ulteriori 1.260 persone, distribuiti più circa 88.000 pasti e 14.500 coperte e vi è stato l’impegno quotidiano di 950 operatori sociali e volontari che per il periodo invernale hanno portato assistenza a circa 30.000 persone.
#Opentreno - sui binari della rete, il blog dedicato alla sostenibilità
È online #Opentreno – sui binari della rete, il blog dedicato alla sostenibilità dal Gruppo FS.
Ambiente, tecnologia, persone, storia, viaggio, i temi principali affrontati sempre nell’ottica della sostenibilità.
Un’impresa quanto più è grande e radicata nel territorio, tanto più ha una responsabilità nei confronti della società: #Opentreno nasce, infatti, per raccontare con trasparenza l’anima sostenibile di FS Italiane.
Le cinque categorie principali sono declinate in percorsi tematici: per ambiente, si parla di Data Seeds, ovvero pillole tratte dal rapporto di sostenibilità del Gruppo FS Italiane o casi di eccellenza di altri grandi aziende; in Greenario, trovano spazio la sostenibilità ambientale, la sharing economy e l’ecodesign, mentre su Paesaggi a livello si approfondiscono le iniziative a tutela del territorio e di riqualificazione, come ad esempio i progetti che riguardano le greenways.
Due le anime per la sezione tecnologia: Green Geek, dedicata al mondo delle app e dei dispositivi che migliorano la nostra vita quotidiana, e Next Stop Innovation, per parlare di futuro e innovazione in ambito ferroviario e non solo.
La responsabilità sociale è raccontata attraverso le Outside Stories, storie di dipendenti, volontari, viaggiatori; mentre consigli di viaggio (Travel Tips) e turismo sostenibile (Green Trips) si mescolano alla storia di Treni Famosi e Binari Storici, dai treni come sfondo per arte, cinema e letteratura, alle vecchie tecnologie e curiosità del passato ferroviario.
In redazione, dipendenti delle varie società del Gruppo FS Italiane e guest blogger, come la Community di Cittadini di Twitter, che approfondisce il tema dei social media utilizzati in ambito pubblico.
I post hanno un taglio informale e personale, con interviste, approfondimenti, racconti, testimonianze e quanto non trova solitamente spazio all’interno del sito istituzionale.
Uno spazio di relazione, dove i racconti delle persone rendono tangibili le buone pratiche, le storie e le esperienze, in cui mostrare con semplicità e chiarezza cosa c’è davvero dentro al mondo ferroviario e ciò che lo circonda.