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Atletica, europei indoor: Tamberi argento nell'alto

Gianmarco Tamberi ha vinto la medaglia d'argento nella finale del salto in alto ai campionati europei indoor in corso a Turun. L'azzurro ha chiuso con un salto a 2,35 che è inferiore solo a quello a 2,37 del bielorusso Maksim Nedasekau, l'avversario più atteso sulla strada per il gradino più alto del podio. È la seconda medaglia italiana agli Euroindoor di Torun dopo l'oro di ieri sera di Marcell Jacobs nei 60 metri. La gara dell'altro è stata una vera e propria altalena in testa, con Tamberi che guida fino a 2,31, e il bielorusso che si accende solo oltre quella quota, dopo aver faticato anche su quelle più basse. Per Tamberi percorso netto da 2,23 a 2,29, mentre il bielorusso Nedasekau commette errori a 2,23 e 2,29. A 2,31 restano a battagliare per l'oro solo loro due. Come da copione, il bielorusso supera la quota al primo tentativo, e ribalta la classifica, portandosi al comando. Gimbo risponde subito, 2,31 pure per lui e va di nuovo in testa. Ma Nedasekau è trasformato: dimenticati i balbettii sulle quote più basse, supera 2,33 alla prima prova, e va ancora in vantaggio. Tamberi sbaglia, ma decide di non passare alla quota successiva, e di provare ancora i 2,33. Scelta azzeccata: il secondo tentativo è perfetto. La classifica ora vede l'azzurro al secondo posto, ma a 2,35 avrà a disposizione tre salti. Al primo appello Nedasekau sbaglia abbastanza nettamente, Gimbo fa cadere l'asticella, ma davvero di un niente. Seconda prova, batticuore alle stelle. Il bielorusso sbaglia ancora. Gimbo è superlativo. Il 2,35 è colorato d'arcobaleno e fa esplodere la "torcida" azzurra. L'esultanza è prorompente, salti mortali in successione e applausi alla curva. Ma non è finita. Nedasekau sceglie di spendere l'ultimo tentativo rimasto a 2,37. E ancora una volta, ce la fa. L'oro è al collo. Tamberi prova ancora i 2,37, ma non è questo il suo giorno. Chissà, volendo guardare oltre, la sconfitta - diciamo la mezza vittoria - lascerà in Tamberi quella voglia di rivalsa che, nella stagione olimpica, potrebbe risultare un additivo decisivo.