Beach volley, le campionesse in tribunale. "Non hai talento". "Sei una stalker
In tribunale le regine del beach volley Greta Cicolari e Marta Menegatti
La coppia d’oro del beach volley azzurro composta da Greta Cicolari e Marta Menegatti finisce davanti ai giudici. L'armonia si incrina fra Greta Cicolari e l’allenatore della nazionale italiana femminile, Dias Lissandro Carvalho, quando la bergamasca Cicolari non viene convocata agli europei del 2013. Lei gli dà del "caprone nero" e da lì si entra in un vortice senza fine, come racconta il Corriere della Sera. La coppia regina del volley scoppia e si formano due "squadre" di supporters intorno alle pallavoliste. Ne nasce una lunga battaglia che finisce prima davanti al giudice sportivo, dal quale la Cicolari viene sospesa per due volte, poi davanti a quello amministrativo, che invece le dà ragione e condanna la Federazione nazionale a risarcirle il danno (208 mila euro). Ora è la volta pure del giudice penale, che dovrà decidere il prossimo 26 settembre su una richiesta di rinvio a giudizio depositata il primo marzo scorso nella quale il pm di Bergamo Davide Palmieri vuole sul banco degli imputati quattro persone: Cicolari, i suoi fratelli Alessio e Cristiano e il fidanzato Dimitri "Doum" Lauwers, giocatore di basket di origine belga.
Sono accusati di stalking, come scrive ancora il Corriere della Sera, per "le continue molestie e minacce, tali da creare un perdurante stato di ansia e costringere le parti offese (Marta Menegatti, Dias Carvalho e la pallavolista Daniela Gioria, ndr) a modificare le proprie abitudini di vita — scrive Palmieri — in particolare rafforzando la sorveglianza durante i tornei, allo scopo di impedire contatti con gli indagati e facendo affiancare le stesse parti offese da personale tecnico in modo da evitare che possano rimanere sole". La vicenda emerge dalle 264 pagine del fascicolo della procura, nato da alcune denunce presentate nel 2014 dalla pallavolista Menegatti, dalla sua collega Gioria e dal tecnico federale Lissandro, dalle quali è scaturita l’inchiesta chiusa ora. Nelle carte dell’indagine sono raccolte le centinaia di sms, tweet, post sui vari social dal 2013 al 2016.