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Calciopoli, Cassazione: Moggi ideatore dell'associazione a delinquere


Luciano Moggi e' stato "ideatore e promotore" dell'associazione a delinquere al centro del processo Calciopoli. Lo scrive la terza sezione penale della Cassazione, condividendo le conclusioni dei giudici del merito, pur dichiarando ormai prescritto il reato in questione. "La figura apicale del Moggi quale promotore del sodalizio - si legge nella sentenza depositata oggi - emerge a chiare lettere dagli atti del processo": e' l'ex dg della Juventus "ad ideare quel sistema di comunicazione impenetrabile e riservato - scrivono i supremi giudici - per comunicare con arbitri ed altri tesserati".
L'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi sportive "era ampiamente strutturata e capillarmente diffusa nel territorio con la piena consapevolezza per i singoli partecipi, anche in posizione di vertice di agire - osserva la Cassazione - in vista del condizionamento degli arbitri attraverso la formazione delle griglie considerate quale primo segmento di una condotta fraudolenta".
Questa impostazione, secondo gli alti giudici, "consente di inquadrare razionalmente il ruolo del Moggi all'interno di tale sodalizio" e la decisione presa dai giudici del merito (la Corte d'appello di Napoli condanno' a 2 anni e 4 mesi l'ex dg della Juventus, ma la Cassazione ha dichiarato la prescrizione del reato) e' "assolutamente esemplare nella misura in cui pone in risalto la poliedrica capacita' del Moggi di insinuarsi, 'sine titulo', nei gangli vitali dell'organizzazione calcistica ufficiale (Figc e organi in essa inseriti quali l'Aia). Viene cosi' - rilevano i giudici di piazza Cavour - correttamente descritta, senza enfatizzazioni o aporie logiche, la incontroversa abilita' di penetrazione e di condizionamento dei soggetti che si interfacciavano con l'imputato".