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Calciopoli, lo sfogo di Gianfelice Facchetti: "Tentativo di mistificare"

Gianfelice Facchetti: "Su Calciopoli ennesima opportunità di mescolare le carte. Io c'ero e non dimentico"

Calciopoli, Gianfelice Facchetti: ennesima opportunità offerta di mistificare

Lunedì su Report si è tornati a parlare di Calciopoli. Dopo il commento di Massimo Moratti ("Quello che mi sento di dire è che sono tutte cavolate"), Gianfelice Facchetti, figlio dell'ex vicepresidente e bandiera dell'Inter, nelle scorse ora ha pubblica uno sfogo di Instagram in relazione a quello che definisce "l'ennesima opportunità offerta di mistificare, buttarla in caciara e mescolare le carte" sulla storia di Calciopoli. Questo il suo post sui social

Calciopoli, Gianfelice Facchetti: "Io c'ero e non dimentico"

"Me la porto come una medaglia sul petto, una di quelle cose di cui andare orgogliosi: essere stato tra i pochi testimoni ("de relato") nel processo di Napoli che ha portato alla sbarra e condannato, la cricca (i nomi metteteli voi!) che la faceva da padrone nel calcio nostrano. Lo faccio oggi, una volta di più, mentre assisto all'ennesima opportunità offerta di mistificare, buttarla in caciara e mescolare le carte. Niente di nuovo sotto il sole in questo strano Paese, dove ci si indigna per 24ore e poi si dimentica per ricominciare daccapo perché tutti tengono famiglia (i vecchi amici sono sempre pronti a darsi una mano). E' un vizio atavico, smemorati senza cura che siamo, di cosa ci sorprendiamo? Gli scandali tornano puntuali e ciclici perché nel mondo dorato del pallone nessuno ha mai voglia di andare a fondo, oggi come allora. I testimoni diretti a quel tempo si rimangiarono tutto! "E se non mi fanno più allenare?", "E se non mi fanno più scrivere? E se non mi richiamano in TV?"", "E se poi non trovo squadra....?"....Uomini piccoli...dov'eravate? Io c'ero e non dimentico".