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Coppa Davis, l'Italia obbligata a vincere

Visti gli avversari gli azzurri sono i netti favoriti, e non solo grazie a Sinner

La dura vita dell'Italia in Davis, obbligata a vincere

A Malaga tutti gli esperti di tennis, non solo i tifosi, concordano nel dire che l'Italia ha la Coppa Davis in mano per tutta una serie di ragioni tecniche, piuttosto banali. Ragionamenti che però sono una pericolosa arma a doppio taglio: avere l'obbligo di vincere, scendere in campo da favoriti a volte blocca la mano, le gambe e la testa. Chiedere ad esempio a Musetti, un fastama in campo, bloccato dalle aspettative e dalla pressione a confermare una regola: la Davis non è un torneo normale, è una competizione diversa da tutte le altre. Il tifo, il fatto di giocare per una nazione e non solo per se stessi può fare brutti scherzi o darti la forza di imprese per la tecnica impossibili.

Il fattore Sinner

Avere il numero 1 al mondo, in uno stato di forma ai limiti della perfezione, di fatto porta l'Italia a partire in un match in cui servono 2 punti, già sull'1-0. E non si vede all'orizzonte qualcuno a Malaga capace anche solo di metterlo in difficoltà. Gli austriaci dovrebbero schierare contro di lui De Minaur, sconfitto senza alcuna fatica da Sinner alle Atp Finals. Se poi andassimo in finale né tra gli olandesi e nemmeno tra i tedeschi ci sono giocatori tra i primi 10 della classifica.

Dobbiamo quindi fare un punto solo, oltre a quello scontato dell'altoatesino.

Partiamo dai nostri singolaristi. A cominciare da Musetti che ha fallito più per il modo e l'atteggiamento che per il risultato la prova di ieri. Lorenzo è giocatore sopraffino, con un bagaglio tecnico di primissimo livello ed ha giocato una stagion brillante al punto da essere numero 18 della classifica Atp. Ma in davis fatica. Con quella di ieri siamo a 5 sconfitte e solo due successi nei singolari. Così Volandri, che lo ha preferito a Cobolli e Sonego, si trova ora con il dubbio se schierare ancora il toscano o scegliere Berrettini; il romano per carattere è molto più giocatore di Davis e sembra in buona condizione fisica.

Va però considerato anche il doppio e qui con l'Argentina Volandri ha fatto la sua scelta: Bolelli-vavassori saranno anche arrivati alle Atp Finals ma quando conta, quando siamo al punto decisivo beh, meglio scegliere Sinner e Berrettini...

Anche perché propri nel doppio le altre nazioni possono schierare coppie di altissimo livello ed esperienza, come i tedeschi Krawietz e Puetz che a Torino una settimana fa hanno dato una vera e propria lezione ai nostri Bolelli-Vavassori; insomma, si tratta del punto meno scontato in assoluto.

La "pressione", il vero avversario dell'Italia

Quindi a livello tecnico e di valore singolo e di squadra non ci sarebbero storie, sarebbero... L'obbligo di vincere, la pressione non è cosa per tutti. Sinner a Torino una settimana fa è riuscito in questo, a vincere in casa con tutti dentro e fuori il Pala Inalpi di Torino che si aspettavano solo il suo trionfo. Anche la sconfitta in finale sarebbe stata catalogata come "disastro nazionale".

Diventa quindi una questione di testa e qui scendere in campo da sfavoriti rende la mente ed il braccio più leggeri al punto da ribaltare pronistici ed analisi della vigilia.

Certo, quello che abbiamo davanti è molto più di un sogno o un successo: è la storia. La Coppa Davis nelle nostre mani ci farebbe chiudere il 2024 da Campioni del mondo a squadre sia nel maschile che nel femminile, con il numero 1 della classifica Atp, Jannick Sinner, e la numero 5 tra le donne, quella Jasmine Paolini che ha fatto cosa impensabili in questi mesi.

La storia è quindi ad un passo da prendere, anche se pesa e fa un poco paura.

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