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Donnarumma in ritiro con la Nazionale: "clima ostile" a Milanello. Ecco perchè

di redazione sport

L'ex portiere del Milan è stato accolto dai tifosi rossoneri, e non solo, in un clima gelido

Donnarumma in ritiro con la Nazionale: "clima ostile" al suo arrivo a Milanello. Ecco perchè

Non è stato un bel rientro quello di Gigio Donnarumma a Milanello, il centro sportivo nel quale il portiere è cresciuto e nel quale proprio in questi giorni è tornato con la Nazionale italiana.

La squadra guidata da Luciano Spalletti, infatti, dopo il passo falso in casa della Macedonia del Nord, sta preparando la decisiva partita con l'Ucraina. Serve una vittoria, e basta, soprattutto dopo che l'1-1 di sabato ha visto l'attuale portiere del Psg sul banco degli imputati per il gol preso su punizione dal limite all'80', sul suo palo. Da quando Gigio è partito, nel 2021, i tifosi rossoneri hanno guardato le gesta del loro ex baby capitano con acrimonia trasformata via via in ilarità, per le disavventure parigine che si sono sovrapposte al rendimento altissimo di Mike Maignan, il suo sostituto in maglia milanista. A Carnago, riferiscono i presenti, il clima per Donnarumma è stato gelido.

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Quasi "rimosso" dai milanisti (che pregustano una sonora vendetta sportiva per "l'ingrato svincolato", che tornerà a San Siro tra poche settimane per la sfida di Champions League tra Psg e Milan), visibilmente un "estraneo" nel luogo in cui è cresciuto come persona e come calciatore. Come rivelato dall'invito di Sky Peppe Di Stefano a Tutti Convocati su Radio 24, "Anche oggi ci sono 50 tifosi a Milanello, tutti saltano per aria se parli di Gigio. Il problema è che non sono solo i milanisti. Ormai si è creato un clima ostile anche con gli altri tifosi". E molto hanno contribuito anche le prestazioni assai deludenti degli ultimi due anni.

Verso l'Ucraina: il ct conferma la fiducia al portiere 

"Donnarumma sarà titolare". Luciano Spalletti spiega che domani a San Siro tra i pali ci sarà il portiere del Psg, criticato dopo il gol incassato in Macedonia. "Il ruolo del portiere paga sempre carissimo. Poi a lui non viene perdonata un'altra cosa: di essere un ragazzo prodigio. Noi tutti, per emergere, abbiamo dovuto sudare. E quando qualcuno brucia le tappe, viene aspettato al varco. È tutto abbastanza normale che possano venire errori, se di errori vogliamo parlare. Ma bisogna avere rispetto per il talento, quando ti viene donato, e curarlo con professionalità. Altrimenti diventa presunzione".