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Inchiesta Juve, trovata la carta segreta del contratto di CR7: 20 mln in nero
Secondo gli inquirenti, i dirigenti bianconeri avrebbero usato la crisi Covid per nascondere problemi finanziari
Inchiesta Juve: bilanci alterati, plusvalenze fittizie e la "carta" Ronaldo
La Juventus, oltre alla cocente eliminazione dai gironi di Champions, deve fare i conti anche con un'inchiesta che coinvolge i suoi dirigenti. Nelle prossime ore la Procura della Figc chiederà le carte a quella della Repubblica di Torino. La quale sostiene di aver smascherato i falsi in bilancio del club bianconero, che avrebbe usato la crisi dovuta al Covid come una scusa per nascondere problemi finanziari precedenti alla pandemia. Alterando i bilanci, prima attraverso delle plusvalenze fittizie (21 in tre anni per 115 milioni di euro) e poi con due "manovre" sugli stipendi dei calciatori.
Compensi agli agenti per operazioni inesistenti, contratti depositati in Lega per la riduzione degli stipendi che sarebbero diversi dalle scritture private ritrovate nelle perquisizioni e la famosa carta di Ronaldo, ritrovata, che ha un valore di quasi 20 milioni. Sono queste le novità che emergono dalle 19 pagine del capo d’accusa dell’inchiesta Prisma, in cui sono indagati 15 dirigenti ed ex della Juventus (tra cui Agnelli, Nedved e Arrivabene) oltre al club come persona giuridica, per falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato.