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Italia Under 21 euro-flop. Di Biagio lascia: "Ma non è stato un fallimento"
Di Biagio, Under 21 addio alla nazionale italiana: "Avrei lasciato comunque. Non mi sentivo più stimolato al 99,9%"
Italia Under 21 euro-flop. Di Biagio lascia: "Ma non è stato un fallimento"
Gigi Di Biagio lascia il ruolo di ct. "Dal primo luglio non sarò più allenatore della Nazionale Under 21. La mia esperienza finisce qui. Ringrazio tutti, da Sacchi, Abete, a Viscidi, che mi ha dato l'opportunità di crescere e fare una bella esperienza". Luigi Di Biagio dice addio alla panchina degli azzurrini dopo l'eliminazione agli Europei di categoria, esclusione decisa dal verdetto delle ultime sfide del girone C con il pareggio 0-0 di lunedì sera tra Romania e Francia. "In senso assoluto ho fatto un ottimo lavoro se l'obiettivo era rilanciare il calcio italiano e competere con le massime squadre europee, con tanti ragazzi che vanno in nazionale A -ha aggiunto Di Biagio in una conferenza stampa tenuta a Bologna-. Poi ci sono le note dolenti, che sono quelle dell'Europeo. Non posso essere contento ma non è stato un fallimento". "Rimpianti? La colpa è solo nostra, senza cercare alibi. Il responsabile principale sono io e i ragazzi con me. Però chi dice che non abbiamo gioco e non corriamo è in malafede. Abbiamo fatto più tiri, siamo stati più pericolosi degli altri. Se la Romania avesse vinto mi avreste detto che sarei stato il più bravo di tutti", spiega Di Biagio.
Di Biagio, Under 21 addio alla nazionale italiana: "Avrei lasciato comunque. Non mi sentivo più stimolato al 99,9%"
"Avrei lasciato comunque. Non mi sentivo più stimolato al 99,9%: avrei lasciato forse uno spiraglio per fare i Giochi", prosegue Di Biagio in conferenza stampa dopo l'annuncio dell'addio alla Nazionale Under 21. E sul futuro aggiunge. "Sono sul mercato. Club di Serie A e Serie B mi hanno cercato ma per rispetto della Federazione ho sempre detto di no. Grazie alla crescita di questi anni mi sento pronto per nuove sfide". Infine un bilancio dell'ormai ex ct Di Biagio dei suoi 6 anni in Nazionale. "La cosa principale che mi è stata insegnata è che non conta se vinci ma come vinci. Noi abbiamo giocato un buonissimo calcio, cambiando la mentalità dei nostri ragazzi. Avere influito sulla scelta di Roberto Mancini di mettere Verratti e Jorginho mi fa molto piacere. Io penso che la cosa più evidente sia stato il cambio di mentalità rispetto al passato".