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Marotta-Inter, le mosse del presidente: rinnovi caldi (non solo Lautaro). E lo stadio di Oaktree

di redazione sport

Inter, Marotta al lavoro per blindare Lautaro-Barella-Inzaghi. Lo stadio? "Asset fondamentale"

Inter, Marotta: "Io presidente vicino a Facchetti"

"Un'emozione grande, essere presidente di una società così importante. Una cosa emozionante", le prime parole da presidente dell'Inter di Beppe Marotta, parlando a margine dell'assemblea dei soci. Il massimo dirigente nerazzurro ha le idee chiarissime sul futuro in questa nuova era targata Oaktree. "Bisogna garantire la continuità e poi portare avanti il discorso della progettualità sportiva. Io sono un presidente che ama tanto il suo lavoro e credo di conoscerlo bene. Sono in un grande club e ho bisogno del supporto di tutta la macchina dell'Inter, donne e uomini che lavorano con me. Ausilio, Baccin, Antonello, Zanetti. C'è un grande patrimonio umano, che è alla base di ogni successo e in questo metterei tanta competenza e tanta motivazione".

"I miei predecessori? Certamente il valore della memoria è inestimabile e ha grande forza. In questo momento ho Giacinto Facchetti che forse come profilo si avvicina a me. E' finito il tempo dei presidenti mecenati come Moratti, Fraizzoli, Pellegrini. Oggi il calcio purtroppo ha una dimensione diversa ma ognuno di loro ha passato a me una grande linea da seguire. Da ultimo non dimentico Steven Zhang, un ragazzo giovane che ha dato molto al club. La mia ispirazione parte da chi mi ha preceduto, considerando che la forza dell'Inter non è solo il presidente ma tutto il patrimonio umano".

Inter, Marotta e i rinnovi: Lautaro, Barella e Simone Inzaghi

"I rinnovi prossimo passo? In intesa con la proprietà andremo avanti su questo, credo non ci saranno problemi perché questi calciatori e l'allenatore hanno forte senso di appartenenza e questo è un vantaggio rispetto alle altre negoziazioni. Oggi noi dobbiamo garantire sostenibilità, che passa anche attraverso i ricavi. L'Inter è un patrimonio di risorse e noi dobbiamo essere bravi a valorizzarle. Questo garantirebbe introiti che possono dare più forza all'area sportiva. Sostenibilità è una parola però da tenere in grande considerazione. Il primo passo che farò? Ringraziare tutti quelli che lavorano con me. Compresa Oaktree per questo atto di fiducia inaspettato. Sono grato a loro di questa grande opportunità. Dopodiché vorrei fare tesoro e studiare il passato recente dei presidenti per prendere gli aspetti umani e professionali di alto livello e poi cominciare a lavorare come facevo prima, ora in collaborazione con i nuovi proprietari".

A proposito dei rinnovi. Uno è già a buon punto dopo la svolta della scorsa settimana: Lautaro Martinez è pronto a prolungare la sua storia d'amore con l'Inter e Milano sino al 2029. Ma non c'è solo il Toro nella lista dei pilastri nerazzurri da blindare. Simone Inzaghi firmerà fino al 2027 per 6,5 milioni annui. E, sistemata la panchina, si guarderà al fulcro del centrocampo: il club guidato da Beppe Marotta lavora per blindare Nicolò Barella da qui ai prossimi cinque anni a 6,5 mln più premi. La formula vincente dell'Inter d'altra parte è quella di bloccare i suoi senatori (al netto di proposte indecenti sul mercato, che possono cambiare tutto, ma questo vale per tutti i club italiani): Bastoni, Dimarco, Pavard e Thuram hanno un contratto al 2028; Calhanoglu fino al 2027.

Inter, Oaktree e il dossier stadio

Non solo campo. A breve si aprirà anche la partita dello stadio. Un dossier che sta a cuore a Oaktree: nelle prossime settimane il fondo americano cercherà di capire se ha senso puntare sul rifacimento di San Siro (il sindaco Sala ha commissionato uno studio a Webuild per una ristrutturazione del Meazza, entro fine giugno dovrebbero arrivare i risultati) o se sarà più logico seguire il Milan costruendo una nuova casa al di fuori delle mura cittadine. Se il Diavolo ha individuato San Donato come luogo ideale, per l'Inter l'impianto sarebbe a Rozzano (in una zona poco distante dal Forum di Assago).

Inter, Marotta sullo stadio: "Asset fondamentale"

«Lo stadio? E’ un asset molto rilevante nell’economia di ogni club calcistico. Sapete le vicissitudini che l’Inter ha affrontato. Del tema si occupa Antonello per cui lui seguirà l’evoluzione, ma ribadisco che l’asset stadio è fondamentale. C’è però già grande soddisfazione per i ricavi garantiti da San Siro, siamo la squadra con più affluenza, oltre due milioni di spettatori in stagione e oltre 80 milioni di ricavi. Sono fonti di guadagno importanti», ha sottolineato il presidente Beppe Marotta.