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Mihajlovic non si dimette. Donadoni e Spalletti in quota Milan



"Esonero? Io non do le dimissioni, poi la società farà le sue valutazioni”. Dopo il disastroso Milan-Napoli (0-4, di più pesante negli ultimi vent'anni in casa si ricorda l'1-6 contro la Juventus di Marcello Lippi a metà anni '90), Sinisa Mihajlovic ha chiarito la sua posizione. Il tecnico serbo non molla.
Le "valutazioni" devono essere fatte dalla società (subito c'è stato un colloquio telefonico a caldo tra Galliani e Berlusconi). Le quattro sconfitte in sette partite pesano come un macigno ben più dei 9 punti di ritardo dalla capolista Fiorentina (dall'Inter sono sette).
In caso di scelta drastica sono due i nomi caldi in questo momento: Luciano Spalletti e Roberto Donadoni. Il primo è libero dallo Zenit San Pietroburgo ed è sempre piaciuto sia a Berlusconi che a Galliani. Il secondo conosce molto bene l'ambiente Milan e dalla sua ha anche l'ottimo lavoro svolto in questi anni. L'ultima stagione a Parma, tra mille difficoltà esterne, è stata gestita al meglio dal tecnico di Cisano Bergamasco.
Intanto Mihajlovic registra 5 punti in meno di Inzaghi nel confronto tra i due Milan allo stesso punto della stagione. Vero però che il Milan di Pippo partì benino finendo in crisi a gennaio e non riuscendo più a uscirne.