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Mondiali Qatar 2022, Ecuador-Byron Castillo clamorosa esclusione. Ecco perché
Mondiali 2022 di calcio in Qatar: Ecuador-Byron Castillo, la decisione è ufficiale
Mondiali 2022 Qatar, Ecuador rinuncia a Byron Castillo
L'Ecuador è pronto a esordire ai Mondiali di calcio 2022 che si giocano in Qatar (e il primo match è proprio la partita inaugurale contro la squadra di casa il 20 novembre) ma senza Byron Castillo: la nazionale sudamericana era stata denunciata da Cile e Perù per il famoso caso legato al passaporto del difensore. Secondo le federazioni accusatrici infatti non avrebbe avuto diritto di giocare il girone di qualificazione dei Mondiali in quanto colombiano. Da lì la speranza delle rivali che l'Ecuador potesse essere escluso e si arrivasse al ripescaggio (telenovela che ha fatto impropriamente sognare anche i tifosi dell'Italia: ma né il ranking Fifa, nè il titolo di campione d'Europa - dopo il titolo vinto contro l'Inghilterra a Euro 2020 - avrebbero potuto portare gli azzurri in Qatar al posto dell'Ecuador con una wild card). Niente da fare: Fifa prima (due gradi di giudizio) e Tas di Losanna - una settimana fa - hanno detto no. La sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport però ha ritenuto Byron Castillo idoneo a scendere in campo ma ha sanzionato l'Ecuador, per l'uso di un documento contenente false informazioni, con tre punti di penalizzazione da scontare alle qualificazioni per i Mondiali 2026 e circa 102 mila euro di multa, oltre alle spese legali.
Mondiali 2022 Qatar, Ecuador rinuncia a Castillo: "Un'ingiustizia, ma meglio non correre rischi"
L'Ecuador non ha portato Byron Castillo (che perlatro ha un problema a una caviglia: infortunio nel match amichevole contro l'Iraq di qualche giorno fa) ai Mondiali 2022 evitando nuove eventuali telenovele: il 24enne difensore non parteciperà alla Coppa del Mondo di calcio in Qatar. La Federazione di Quito ritiene che la sentenza del Tas di Losanna "semina illegittimamente un dubbio". Vediamo il comunicato: "Abbiamo agito in linea con le pronunce dei giudici del nostro Paese, obbedendo alle decisioni delle autorità. Incomprensibilmente, la sentenza del Tas - che riconosce l'idoneità del giocatore - semina illegittimamente un dubbio che potrebbe pregiudicare non solo l'avanzamento della squadra nella competizione ma anche la partecipazione alla prossima edizione in virtù delle sanzioni che, senza alcun fondamento giuridico, sono state comminate alla Fef. Sebbene oggi la nostra attenzione sia rivolta ai Mondiali in Qatar, il nostro impegno è quello di esaurire tutte le risorse che la legge ci concede per dimostrare la correttezza del nostro comportamento e porre un rimedio a questa situazione ingiusta e dolorosa, qualunque sia la sede in cui dobbiamo farlo"