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Mourinho licenziato: svelati i retroscena. Roma-Antonio Conte...
Antonio Conte

Mourinho licenziato: svelati i retroscena

Fa freddo a Trigoria, zona sud della Capitale, nella gelida mattinata di martedì 16 febbraio quando un Dan Friedkin furioso, insieme al figlio Ryan, aveva convocato per le 8 José Mourinho con un messaggio su WhatsApp che ha fatto sobbalzare il Number One, l’allenatore più famoso del mondo: “Vieni nel mio ufficio”. Il tempo di un cappuccino e un cornetto all’alba e poi al Fulvio Bernardini per l’incontro.

Il proprietario americano della Roma era atterrato dagli Usa lunedì sera, molto contrariato dall’ultima sconfitta rimediata dalla Roma a San Siro contro il Milan, dopo che aveva perso il derby nei quarti di finale di Coppa Italia con la Lazio. Nona in campionato, con l’obiettivo Champions in rapido allontanamento, e fuori dalla Coppa Italia.

Due sconfitte pesanti, soprattutto quella del derby, che lo avevano determinato a terminare il rapporto con l’allenatore accolto il 4 maggio 2021 come il Messia e Salvatore della Patria, cioè la Roma, devastata da anni di gestione improvvida di James Pallotta, un altro americano a cui avevano fatto credere di poter fare l’ “affare del secolo” costruendo il nuovo stadio della Roma, un po’ come l’ingenuo paesano un po’ tontolone a cui Totò riesce a vendere la Fontana di Trevi.

José è arrivato trafelato, intuendo quanto stava per accadere e non ha potuto far altro che apprendere del suo licenziamento. Ma, come da carattere, il Number One non l’ha presa molto bene ed è trapelato che nel gelo del complesso sportivo di Trigoria si siano sentiti rimbombare delle urla cosmiche, una vera e propria litigata in inglese in cui i contendenti si sono rimbalzati da una parte la mancanza di risultati e dall’altra la mancanza di acquisti validi.

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Alle 9,25 il comunicato ufficiale della AS Roma: “Ringraziamo José a nome tutti noi all’As Roma per la passione e per l’impegno profusi sin dal suo arrivo in giallorosso. Conserveremo per sempre grandi ricordi della sua gestione, ma riteniamo che, nel migliore interesse del club, sia necessario un cambiamento immediato. Auguriamo a José e ai suoi collaboratori il meglio per il futuro”.

E pensare che Mourinho in due stagioni ha vinto la nuova Coppa della Conference League contro gli olandesi del Feyenoord a Tirana, che è l’unico trofeo internazionale veramente riconosciuto (dalla Fifa ma non dall’Uefa) a tutti i livelli dopo la vittoria della Coppa delle Fiere negli anni ’60 dello scorso secolo.

L’hanno dopo è giunto in finale a Budapest dell’Europa League ma il Siviglia gli ha impedito la vittoria ai rigori ed è stato l’inizio della fine per il tecnico portoghese.

Gli americani si erano stufati di aspettare e hanno pensato che si potesse ripetere, nonostante i buoni risultati inziali, la stessa vicenda di Pallotta ed hanno preferito troncare il rapporto. Forse se la Roma avesse vinto con gli andalusi Mourinho sarebbe ancora saldamente al suo posto. La lotteria dei rigori, come viene chiamata, ha però deciso diversamente e nel calcio, metafora della vita, è spesso questione di centimetri.

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Tifosi della Roma imbufaliti per l’ennesima delusione. Sotto attacco la gestione Friedkin

Ieri a Trigoria gli impavidi tifosi che urlavano slogan contro i Friedkin e che hanno sfidato il freddo hanno assistito ad un Mourinho che lasciava Trigoria in lacrime mentre entrava un gasato Daniele De Rossi alla guida di un macchinone imponente.

Roma, arriva Antonio Conte?

Il suo contratto però è fino a giugno perché i Friedkin vogliono un nome all’altezza della Roma e si parla già di Antonio Conte che però –come ha fatto in passato- tergiversa non fidandosi degli inganni e delle mollezze del ponentino, un vento che ha rovinato parecchi grandi, a cominciare dal numero uno del mondo, José Mourinho.

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