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Nazionale, Gravina: "Io, Mancini e la moglie sappiamo la verità. Spalletti..."
Il presidente della Figc torna sulle dimissioni del ct e svela retroscena sulla clausola e sulla telefonata con De Laurentiis
Nazionale, Gravina dice tutto: "Ecco perchè Spalletti è sempre stato la mia prima scelta"
L'addio di Roberto Mancini alla Nazionale è arrivato apparentemente come un fulmine a ciel sereno ai piani alti della Figc. L'ex ct ha parlato di "malessere" ma non è entrato nello specifico delle motivazioni, accennando solo ad una clausola per la mancata qualificazione agli Europei e poco altro. Adesso è il presidente Gabriele Gravina a dare la sua versione dei fatti e sembra tutta un'altra storia rispetto a quanto dichiarato da Mancini. Gravina si dice molto amareggiato dalla vicenda. "Ci sono rimasto male. Non porto rancore – spiega al Corriere della Sera – ma i tempi di questo divorzio mi lasciano perplesso. Roberto non mi ha mai detto che voleva andarsene. È stato un fulmine a ciel sereno. Ho sentito parlare di dimissioni per la prima volta dalla moglie, Silvia Fortini, che è il suo avvocato, il giorno prima che arrivasse negli uffici della Federcalcio una pec formale".
"Considerati i rapporti personali - prosegue Gravina al Corriere - avrei apprezzato di più se Mancini mi avesse espresso la sua volontà guardandomi negli occhi. Ho ricevuto un messaggio l’8 agosto, sempre dal suo avvocato, in cui manifestava il disagio sulla clausola di uscita nel caso non ci fossimo qualificati per l’Europeo. Niente altro. Adesso – conclude – continuo a chiedermi perché Mancini abbia detto certe cose. E mi chiedo se le ha dette per davvero, perché sa benissimo che la realtà è il contrario esatto di quanto ha dichiarato. Tutti e tre, io, Roberto e Silvia, sappiamo cosa è successo veramente".