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Olimpiadi, Pellegrini flop, fuori dal podio: "Sembra di vivere un incubo"

Rabbia e incredulità. Basta guardarla negli occhi per capire quello che sta vivendo Federica Pellegrini

Rabbia e incredulita'. Basta guardarla negli occhi per capire quello che sta vivendo Federica Pellegrini. Non e' quel quarto posto a bruciare, ne' quei 26 centesimi che la separano da un onorevole bronzo. E' l'incapacita' di spiegare quello che e' appena successo in vasca, come se si sentisse catapultata in un mondo non suo. "Mi sembra di vivere un piccolo incubo", mormora. La 28enne di Mirano era arrivata a Rio consapevole di non essere la piu' forte, Katie Ledecky e' il nuovo che avanza e Sara Sjostrom ha dimostrato di poter fare la voce grossa anche nei 200 stile. Federica sapeva che la lotta per i primi due gradini del podio era fra quelle due - e in effetti la giovanissima americana si e' portata a casa l'oro precedendo la svedese -, ma sapeva anche di non aver niente da invidiare a tutte le altre. "Federica conosce i suoi obiettivi e ha le carte in regola per centrarli", aveva garantito qualche ora prima il fidanzato Filippo Magnini. La marcia di avvicinamento a questa finale, tra l'altro, era stata caratterizzata da una grande serenita' di fondo, la bionda veneta si presentava senza pressioni e con buoni riscontri cronometrici nelle prime due uscite: quinto tempo assoluto in batteria con 1'56"37 e terzo in semifinale, con 1'55"42. Ma soprattutto c'era la convinzione di poter fare ancora meglio nell'atto decisivo e prendersi almeno quel bronzo che avrebbe riscattato la delusione di Londra e magari chiuso una carriera olimpica che le aveva regalato un argento ad Atene e un oro quattro anni dopo a Pechino, sempre nei suoi amati 200 di cui ancora e' primatista mondiale. Ma qualcosa e' andato storto: partita malissimo, ha cominciato a rifarsi sotto solo a meta' gara ma l'1'55"18 finale non poteva bastare per trasformare il sogno in realta'. "Sono proprio morta, sono arrivata all'ultimo 50 che non ne avevo piu', non mi era mai successo - scuote la testa - Ieri mi sembrava di aver nuotato 1'55"4 con molta facilita', soprattutto nella seconda parte di gara. Sapevo di potermela giocare molto tranquillamente. In fondo non pretendevo ne' di vincere, ne' altro, ma almeno volevo lottare per il terzo posto. Oggi pomeriggio non avrei pensato di fare questo tempo, avrei meritato di andare sul podio". La Divina si mostra in tutta la sua umanita' e fragilita'. Da Londra in poi sembrava rinata, erano arrivati l'argento mondiale di Barcellona e l'oro europeo di Berlino. E in questi giorni brasiliani aveva dato un'impressione di grande tranquillita'. Il colpo ricevuto stasera, per certi versi, e' piu' doloroso di quello accusato nel 2012, quando chiuse quinta. "Fa male, indipendentemente dal quarto posto che ci poteva stare. Il problema e' che da ieri pomeriggio e' cambiato tutto. Non sto pensando alla medaglia persa, ma alle sensazioni che ho sentito in acqua e che non erano quelle che ho sentito ieri pomeriggio. Per me e' stata una brutta sorpresa, per la fatica che stavo facendo in quel momento pensavo di stare nuotando molto piu' veloce. Le sensazioni erano molto diverse, ho dato tutto quello che avevo, purtroppo non e' andata". E' come se Federica si sentisse tradita da se stessa. Da fuori, a vederla partire cosi' male (settima al primo passaggio, ottava al secondo), c'era la speranza che fosse tutta una strategia, che - date per perse le prime due posizioni - volesse concentrarsi sui secondi 100 metri per dare l'assalto al podio. E quasi ci riusciva. "La verita' e' che non ho scelto niente - replica - Nell'ultimo 50 mi sono detta 'do tutto quello che ho e quello che succede, succede', purtroppo non e' andata come pensavo, ma piu' in termini di tempo che di medaglia. Mi fa molto strano, per come era andata la qualifica di ieri pomeriggio, non dico un secondo meno ma almeno sette decimi fosse fattibile". E allora si' che la storia sarebbe stata diversa, con l'australiana McKeon buttata giu' dal podio e tutti a festeggiare la Fede nazionale, la Divina. Ma al posto della fuoriclasse sicura di se' c'e' una nuotatrice spaesata, che quando le chiedono se forse non abbia patito troppo la finale, replica nervosa: "Ho 28 anni, se mi sento ancora dire che subisco la gara di testa, tiro un cazzotto a tutti", e pianta i giornalisti in asso. Nella mattinata brasiliana di mercoledi' dovrebbe disputare le batterie dei 100 sl e della 4X200 sl ma il condizionale e' d'obbligo. La speranza e' che torni in vasca: il quarto posto di Rio non offusca la sua stella ma Federica Pellegrini merita di sicuro ben altra uscita di scena.