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Tennis, Djokovic rischia di non entrare in Australia. "Deroga? Vogliamo prove"

Il caso Djokovic infiamma gli animi: ci si chiede in che misura influirà sul sostegno al giocatore nei prossimi match. A lui non sembra importare più di tanto

Tennis, Djokovic rischia l'ingresso in Australia. Il primo ministro minaccia 

"Stiamo aspettando spiegazioni e prove a sostegno a questa deroga", ha detto il primo ministro Scott Morrison. "Se queste prove sono insufficienti, allora Djokovic non sarà trattato in modo diverso dagli altri e tornerà a casa con il primo aereo". A ribadirlo è anche il ministro dell'Interno australiano, Karen Andrews: "Qualsiasi individuo che cerca di entrare in Australia deve rispettare i nostri severi requisiti di frontiera". "Mentre il governo del Victoria e Tennis Australia possono consentire a un giocatore non vaccinato di competere all'Australian Open, è il governo del Commonwealth che applicherà i nostri requisiti al confine". 

La federazione nazionale smentisce: "Non ha ottenuto favori speciali per Melbourne"

Novak Djokovic non ha ricevuto "favori speciali" per giocare al primo Grande Slam dell'anno a Melbourne, ha detto il ceo della federazione nazionale Tennis Australia, nonché direttore degli Autralian Open, Craig Tiley. Tiley è nelle ultime ore a sua volta nel mirino della bufera, per aver concesso al numero 1 al mondo la possibilità di disputare il torneo pur non avendo mai chiarito se si è vaccinato oppure no. Il nove volte campione degli Australian Open ieri, infatti, ha annunciato di aver ricevuto "un permesso di esenzione" sui suoi profili social.

Mentre da regolamento tutti i partecipanti al torneo, al via il 17 gennaio, devono essere vaccinati contro il Covid-19 Djokovic ha ottenuto l'esenzione, che viene valutata da due commissioni di esperti indipendenti. Il serbo ha sempre rifiutato di chiarire la sua posizione rispetto al vaccino anti-Covid, ma non ha mai nascosto i suoi dubbi nei confronti del vaccino. Già nell'aprile 2020 Djokovic annunciò la sua opposizione. "Personalmente non sono pro-vaccini", disse all'epoca, "non mi piacerebbe che qualcuno mi obbligasse a essere vaccinato per poter viaggiare". 

Ne è scaturita la sua elevazione a "bandiera no vax" dopo l'ottenimento della deroga per gli Aus Open,  acclamato da chi non si è immunizzato per "non essersi arreso" all'imposizione delle misure di prevenzione contro il Covid.

Ma diversi giocatori hanno espresso sorpresa e biasimo per la decisione della direzione del torneo, tra questi il giocatore di doppio britannico Jamie Murray che ha detto alla ATP Cup di Sydney: "Penso che se fossi stato io a non essere vaccinato non avrei ottenuto l'esenzione".

Critiche sono arrivate da tutto il mondo, con la notizia rilanciata dai media internazionali, da parte non solo dei molti giocatori costretti a vaccinarsi per poter disputare questo e tanti altri tornei, ma anche da tifosi e addetti ai lavori che devono dimostrare di stare in regola con le vaccinazioni per poter mettere piede nel Paese e nello stadio. Molti hanno dichiarato di sentirsi delusi e traditi dal fuoriclasse serbo (qui i commenti degli utenti sul profilo Ig dell'atleta).

La ragione medica precisa per cui il giocatore scettico ai vaccini ha ottenuto l'esenzione, inoltre, non è nota. "In questo caso è stata concessa un'esenzione per motivi che sono informazioni mediche personali, che non riceviamo", ha detto Tiley alla televisione australiana Channel Nineì. Un totale di 26 tennisti e personale di supporto hanno fatto domanda di esenzione, ha spiegato Tiley, pochi l'hanno ottenuta e Djoko è tra questi.

Esenzione, i requisiti australiani

L'AFP ha potuto verificare quali sono le motivazioni indicate dall'ATAGI per consentire un'esenzione temporanea dai requisiti del vaccino Covid-19 in Australia: 1) La prova tramite test PCR che hai già avuto un'infezione da Covid-19. Questo permette di rinviare la vaccinazione per sei mesi dopo l'infezione. 2) Una "condizione medica importante" come un intervento chirurgico importante o un ricovero in ospedale per una malattia grave. 3) Un "grave evento avverso" a una precedente vaccinazione con il Covid-19, per esempio una reazione che è pericolosa per la vita o richiede l'ospedalizzazione - se non c'è un vaccino alternativo accettabile disponibile. 4) Persone che sono un rischio per se stessi o per gli altri durante il processo di vaccinazione, per esempio a causa di un disturbo di salute mentale. 5) Per i vaccini come Pfizer o Moderna, prova di una malattia cardiaca infiammatoria negli ultimi tre mesi.

Le domande degli atleti sono state esaminate da due commissioni in un sistema istituito in accordo con il governo dello stato di Victoria, con le identità dei giocatori nascoste alle commissioni mediche, ha spiegato il direttore degli Autralian Open, Craig Tiley. Un primo gruppo di medici ha deciso se le domande rispettavano la guida all'esenzione del gruppo tecnico consultivo australiano sulle immunizzazioni (ATAGI) del governo. Se hanno passato questo primo step di verifica, sono stati poi esaminati da un secondo gruppo di esperti medici nominato dal governo. "Spetta a ogni richiedente rivelare quali erano questi motivi", per i quali è stata chiesta l'esenzione, ha spiegato il direttore. E se un giocatore decide di non rivelare il motivo, nessuno può obbligarlo a farlo.

E stando alle parole di chi Nole lo conosce non è da prendere in considerazione che Djokovic decida di parlare chiaramente prima del debutto. "Nole è fermo sulle sue posizioni e pronto a sopportare eventuali contestazioni del pubblico durante i match".