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Zdenek Zeman, storia e carriera di un allenatore di calcio amato e discusso

Il suo calcio propositivo, oltre ogni limite, ha da sempre attirato i tifosi ma diviso la critica

di Andrea Soglio

Zdenek Zeman, storia e carriera di un allenatore che ha fatto innamorare

Era il 1991 e Zdenek Zeman porta il Foggia al nono posto della classifica di Serie A, giocando un calcio unico, spettacolare, offensivo, con una squadra di giocatori fino a quel momento sconosciuti ma capaci di una cosa che resterà per sempre nella storia del calcio.

È questo il risultato più prestigioso della carriera dell'allenatore boemo rimasto protagonista a lungo sui campi di calcio della Serie A e della Serie B. 

A qualsiasi livello allenasse, con qualsiasi giocatore a disposizione, il suo credo tattico era semplice; il modulo, intoccabile, il 4-3-3 ma non solo: pressing a tutto campo, difesa altissima per cercare di recuperare il pallone il prima possibile e poi palloni verticali, scambi e giochi in profondità dove le ali hanno un ruolo fondamentale.

La vita, il calcio

Zeman ha da sempre l'Italia nel cuore. Si trova infatti in vacanza in Sicilia mentre nel suo paese scoppiano le insurrezioni della famosa "Primavera di Praga"; la famiglia quindi decide di restare sull'isola e trasferirsi per sempre. Qui Zeman sviluppa il suo amore per il calcio.

La carriera da allenatore comincia nel 1969 al Cinisi e prosegue cambiando spesso realtà locali fino ad approdare al settore giovanile del Palermo dove resta per quasi 10 anni. 

Si comincia a parlare di lui nel 1988 quando porta il Messina alla ribalta proprio grazie al suo calcio del tutto innovativo. L'anno dopo si trasferisce a Foggia dove conquista appunto la scena nazionale. I rossoneri vincono il campionato di Serie B e l'anno dopo finiscono ad un passo addirittura da un posto in Europa, sfumato solo all'ultima giornata con la sconfitta interna con il Napoli.

Nel 1994 trova la prima panchina di una big; è la Lazio a credere in lui e Zeman porta la squadra al secondo posto in classifica, dietro la Juventus. Alla terza stagione sulla panchina biancazzurra viene esonerato.

L'annu successivo, era il 1997, Franco Sensi, Presidente della Roma, gli offre la panchina giallorossa dopo aver rischiato l'anno prima la retrocessione. Zeman cambia quindi sponda del Tevere e con i giallorossi riesce ad arrivare al quarto posto, facendo molto bene e soprattutto lanciando un giovanissimo Francesco Totti come titolare in Serie A. A roma dura però solo un altro anno; ci tornerà nel 2012 ma fu un altro fallimento.

Non si è però mai fermato andando anche in Turchia, e facendo avanti e indietro in diverse piazze italiane: Cagliari, Pescara, dove fece benissimo, ancora Foggia e Lecce.

Oltre al suo modo di allenare Zeman è anche famoso per le sue dichiarazioni, mai banali. Su tutte quella contro la Juventus dell'epoca Moggi: «Io vorrei che il calcio uscisse dalle farmacie e dagli uffici finanziari e rimanesse soltanto sport e divertimento. Ma il calcio oggi è sempre più un'industria e sempre meno un gioco».

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