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Usa, nelle elezioni di "midterm" in gioco Congresso e credibilità del sistema
Joe Biden, presidente degli Stati Uniti

Usa, le elezioni di medio termine per "fare il tagliando" al Governo

Le elezioni di “midterm” o di medio mandato rappresentano negli Stati Uniti un momento per “fare il tagliando” all’amministrazione in carica ma non solo. Normalmente non sono quasi mai a favore di chi sta al Governo e quest’anno sembrano esserlo ancora di più. Quasi il 65% degli americani è convinto che l’economia peggiorerà e che l’inflazione non scenderà molto presto e ritengono Joe Biden responsabile di tutto questo. Di conseguenza il Partito Democratico si giocherà il prossimo 8 novembre il controllo del Congresso, dove, nonostante un certo ottimismo di qualche mese , la maggioranza di cui gode sembra essere ora minacciata, secondo i più recenti sondaggi. Attualmente l’amministrazione Biden ha la metà dei 100 seggi al Senato ma con il voto decisivo favorevole del vicepresidente Kamala Harris e 220 seggi alla Camera dei rappresentanti.

Usa, i sondaggi non sono troppo favorevoli al Governo

La media dei sondaggi FiveThirtyEight dà ai Dem una probabilità del 56% di mantenere il loro vantaggio al Senato e una possibilità del 20% alla Camera. Ma con la crescente crisi economica in primo piano i Repubblicani sono molto più fiduciosi di qualche mese fa. Ma che dicono gli ultimissimi sondaggi? Una rilevazione dell’ultima settimana pubblicata dal New York Times ha evidenziato che il 49% degli elettori intervistati intende votare repubblicano e il 45% progressista. Se questo accadesse nelle urne Biden potrebbe non avere la possibilità di approvare unanimemente la legislazione. Come detto prima il problema più urgente (per tutti gli intervistati), che deve affrontare il Paese è il futuro dell'economia (26%) e l'inflazione (18%). Altri temi considerati critici come: il rischio democratico (8%) e l’aborto ( 5%) sono parecchio indietro nel pensiero dei prossimi votanti. Soprattutto quest’ultima questione, non più in primo piano, sta preccupando il mondo dem visto che il partito ha basato parte della propria strategia da quando la Corte Suprema, a maggioranza conservatrice, ha revocato la tutela lasciando liberi gli stati di decidere in merito.

Usa, all'8 novembre si rinnovano 435 seggi della Camera e poco più di un terzo di quelli del Senato  

L'8 novembre verranno rinnovati i 435 seggi della Camera dei Deputati, dove gli eletti hanno un mandato di due anni, e poco più di un terzo del Senato, dove la carica è sei. Inoltre, sono in corsa i governatori di 36 stati e tre territori e centinaia di funzionari pubblici a livello statale e locale. I democratici non possono permettersi di perdere alcun seggio al Senato e forti battaglie politiche si stanno combattendo in una dozzina di stati: Georgia, Pennsylvania, Nevada, Arizona,North Carolina, Wisconsin, Ohio, Florida, New Hampshire e Colorado. In particolare la Georgia è determinante poichè Biden ha superato Trump nel 2020 per soli due decimi (49,5%), il margine più stretto dell'intero Paese. Un margine così risicato che c’è voluto un riconteggio manuale per chiarire i dubbi su una possibile frode denunciata dai conservatori. La votazione, quella anticipata, è già partita e ha stabilito un record: nel primo giorno sono state registrate 123.834 schede, con un aumento dell'85% rispetto al primo giorno delle elezioni legislative del 2018, l'anno in cui la Casa Bianca è stata nelle mani di Trump (2017-2021). Nonostante siano passati due anni dalle elezioni la convinzione che nel 2020 ci siano stati brogli è ancora presente in una parte dell'elettorato convinto che tali “giochi” potrebbero ripetersi anche in questa occasione. Secondo u sondaggio Nbc un americano su cinque ne è convinto. In ballo in queste elezioni non c’è solo la composizione del Congresso ma anche la credibilità del sistema elettorale statunitense. Molti osservatori politici dicono di essere preoccupati ma sono anche convinti che le istituzioni americane siano piuttosto forti e supereranno la prova. Ma solo il dubbio non fa onore alla grande America.

 

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