Viaggi
S. Angelo Le Fratte, il paese delle cantine si colora per attrarre turisti
Tanti attrattori per dare speranze ai giovani. Il sindaco Laurino: "La nostra forza è quella di non fermarci mai, nonostante le scarse risorse finanziarie"
E’ il paese delle cantine. Se ne contano cento, tutte ricavate nelle grotte profumate dal mosto dell’uva e utilizzate per conservare vino e formaggio di alta qualità. Sant’Angelo Le Fratte, in provincia di Potenza, non è solo legata al regno di Bacco. E’anche un angolo di Basilicata che si narra attraverso le cinquanta sculture a grandezza d’uomo disseminate nelle vie principali e i centocinquanta murales che ricoprono le facciate della case. Dipinti che caratterizzano la cultura contadina locale, il rapporto tra l’uomo e la natura. L’uomo che lavora nei campi, che bada alle pecore, il vignaiolo, il teatro, l’immagine muraria di Juan Caramuel Lobkowitz, il vescovo madrileno vissuto a Sant’Angelo nel 1600 che realizzò la prima tipografia al Sud e fu primo attuatore del sistema binario. Sui muri dei fabbricati, in ogni angolo, la vita che scorre al ritmo lento di una volta. Quella prima del terremoto del 1980 e la successiva che ha recuperato l’identità delle abitazioni. Un patrimonio pittorico che, con Satriano Lucano e Savoia, fa del territorio del fiume Melandro la “Valle più dipinta d’Italia”.
“La nostra forza sta nel non fermarci mai e nella consapevolezza che agricoltura, arte e turismo sono facce di uno stesso tessuto sociale e che insieme all’arredo e al decoro urbano rappresentano i punti di forza per formare un’offerta turistica originale e di qualità. E’ per queste ragioni che abbiamo creato una pinacoteca dove sono raffigurati i ritratti degli abitanti del posto (l’autore è Michele Cancro) ed ogni anno restauriamo i dipinti in degrado per le intemperie ”, afferma il sindaco, Michele Laurino, premio Thalia 2018, una best practice attribuita ogni anno a quanti svolgono attività a favore del turismo in Basilicata. “Siamo una delle poche realtà ad aver speso i fondi europei ai fini turistici per creare nuova occupazione giovanile attraverso l’apertura di bad&breakfast e case soggiorno, bar e finanche un’agenzia di viaggi arrestando in qualche modo l’emorragia di giovani pronti a lasciare il paese per trasferirsi al Nord. Cerchiamo di creare sempre nuove opportunità: un anfiteatro per rappresentazioni teatrali, cinquanta posti letto tra B6B e case vacanza, la costruzione di un villaggio turistico con quattro piscine, centro benessere e 45 camere. Una struttura che accrescerà l’occupazione nel territorio. E poi la passeggiata tra le cantine e l’arrampicata verticale lungo il costone roccioso della montagna Carpineto; un percorso che nel mese di agosto, durante la festa delle cantine, di notte è illuminato da torce nelle botti che ne rendono ancora più suggestivo il tracciato”. Tra i progetti dell’amministrazione comunale è anche la realizzazione di un ponte panoramico in vetro e acciaio che si spinge nel vuoto.
Un paese incastonato nella roccia, dunque, che scommette sul turismo di qualità per dare prospettive ai giovani e che, pur dibattendosi tra mille difficoltà finanziarie, punta a regalare emozioni prendendo per la gola i visitatori.