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Finanza

Libro Verde sui Servizi Finanziari

Redazione MarketWalll

A sessant’anni di distanza dalla firma del Trattato di Roma che istituiva il mercato unico, in realtà sono ancora pochi i progressi fatti nella realizzazione di un mercato comune europeo per i servizi finanziari rivolti al grande pubblico dei risparmiatori privati. Con l'eccezione di fondi OICVM, che comunque vengono venduti principalmente a investitori istituzionali, e talvolta subiscono critiche sulla loro trasparenza, l'Unione Europea non è riuscita nel suo obiettivo.

Un primo Libro Verde pubblicato nove anni fa, a dire il vero, non ha ottenuto alcun risultato, se il suo intento era quello di cambiare lo status quo. Sarebbe interessante esaminare perché non è riuscito.

I consumatori in tutta l'UE continuano ad avere poca fiducia nel settore dei servizi finanziari al dettaglio, come dimostra l'annuale quadro di valutazione dei consumatori dell'UE nella classifica "prodotti di investimento, pensione privata e titoli". Infatti questo comparto risulta il peggiore di tutti i 31 mercati al consumo esaminati.

Una generale mancanza di fiducia, l'assenza di un chiaro confronto fra i servizi e gli investimenti offerti e la difficoltà di trasferimento da un servizio o da un prodotto all’altro sono le principali ragioni di questo scarso punteggio e costituiscono allo stesso tempo alcuni dei principali ostacoli ad un mercato unico dei servizi finanziari al dettaglio.

Un nuovo Libro Verde è stato pubblicato alla fine del 2015 con l’intento di migliorare la scelta, la trasparenza e la concorrenza nei Servizi Finanziari di vendita al dettaglio, a beneficio dei consumatori europei. Soprattutto come facilitare una vera erogazione transfrontaliera di questi servizi, in modo che gli intermediari finanziari possano realizzare economie di scala in un mercato veramente integrato dell'UE.

Ci sono sei aree prioritarie da affrontare nel quadro di un mercato comune dei servizi finanziari al dettaglio nell'UE. Queste priorità sono in linea con quelle individuate dalla Financial Service Group della Commissione Europea (FSUG): pensioni private, acquisti con carta di credito in altre valute europee, fondi di investimento, servizi di pagamento, conti correnti bancari e di risparmio e polizze base di assicurazione sulla vita.

Gli Stati membri dell'UE devono assumersi una parte significativa della colpa di questi ritardi se continuano a rifiutare di affrontare la discriminazione fiscale in corso contro i cittadini dell'Unione che risiedono in Stati membri diversi da quello dei loro fornitori di servizi finanziari.

Mentre i progressi della tecnologia digitale stanno consentendo agli operatori di migliorare la disponibilità e la confrontabilità delle informazioni, facilitando le transazioni transfrontaliere e semplificando la divulgazione dei dati e la spinta verso il basso dei costi, la Commissione Europea non ha ancora garantito che il Libro Verde sarà rapidamente seguito da un calendario con obiettivi concreti e misurabili al fine di raggiungere un reale progresso verso un mercato comune per i servizi finanziari al dettaglio, a beneficio dei cittadini europei e dell'economia nel suo complesso.

Paolo Brambilla