Guerra Russia-Ucraina, Putin nonostante tutto sta vincendo
"Temo che quelli che sono convinti che Putin in Ucraina abbia commesso un errore fatale per sé e per il suo paese scambino i desideri con la realtà"
Guerra Russia Ucraina, il conflitto nuoce a tutti, ma nessuno ferma bombardamenti e massacri
Temo che quelli che sono convinti che Putin in Ucraina abbia commesso un errore fatale per sé e per il suo paese scambino i desideri con la realtà. Il 24 febbraio 2022 si è compiuto un atto inaudito, che quasi nessuno riteneva possibile: l’aggressione a freddo a uno stato confinante, con truppe, bombardamenti, incendi, stragi, attacchi a scuole, ospedali, edifici civili, centrali nucleari, vie di collegamento.
Soltanto gli Stati Uniti, sulla base di fonti di intelligence, erano convinti che l’invasione sarebbe avvenuta. Tutto il mondo pensava il contrario; e anche Zelensky e il suo governo invitavano Biden a non drammatizzare la situazione e non creare panico.
Può essere vero che Putin contasse di travolgere le difese ucraine in pochi giorni, e di trovare una popolazione che lo accogliesse come un liberatore; che mirasse ad un rovesciamento del governo Zelensky sostituito da un quisling prono ai suoi voleri.
Ma di qui a dire che stia perdendo la partita ce ne corre. Le ipotesi di una conclusione relativamente rapida della guerra non sono negative per lui: neutralità permanente dell’Ucraina, riconoscimento del passaggio della Crimea sotto Mosca, indipendenza delle repubbliche di Donetsk e Lugansk che equivarrebbe a un’annessione alla Russia. Che l’assemblea dell’ONU abbia votato con 141 voti contro l’aggressione non è servito a fermarlo. Tutti gli appelli sono rimasti lettera morta.
Le sanzioni sono state varate, e sono pesanti, ma non risolutive. L’invio di armi e materiali è fatto con timidezza e perplessità (non pochi, anche da noi, preferirebbero evitarlo). La no fly zone è stata esclusa, e Biden ha spiegato che potrebbe portare alla terza guerra mondiale. Quello che tutti temono è un’escalation che potrebbe degenerare. Anche i candidati mediatori (Cina, Turchia, Israele) dichiarano che la guerra nuoce a tutti, ma ammettono di non poter fermare bombardamenti e massacri.
Insomma: se si concluderà un accordo, Putin avrà dimostrato che quando usi la violenza, e disponi di forze armate numerose, obbedienti, e avvezze a guerre e lutti (Afghanistan, Cecenia, Georgia, Siria e anche Libia) ottieni vantaggi e conquiste. Se sarà così, avrà cancellato le speranze di globalizzazione pacifica con cui si era chiuso il Novecento e aperto il Millennio; e ci avrà riportati tutti alla situazione dei secoli precedenti, quando era scontato che il più forte sottomettesse il debole, con conquiste territoriali, colonizzazioni o vassallaggi.
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