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Acido ialuronico per ginocchia e tendini, un’efficace alternativa al cortisone

di Daniele Rosa

Cinque buoni motivi per usarlo. La parola dell’esperto

Acido ialuronico, molto utile nell'epicondilite, "il gomito del tennista"

Il secondo motivo riguarda gli effetti collaterali che sono decisamente minori. Negli anni l’uso dell’acido ialuronico si è esteso dai problemi articolari alle patologie tendinee come l’infiammazione ai tendini della spalla (la cuffia dei rotatori) o l’epicondilite, un tempo nota come “gomito del tennista. Col tempo l’acido ialuronico ha decisamente soppiantato l’uso del cortisone a livello infiltrativo grazie al fatto che non comporta gli effetti collaterali e le controindicazioni tipiche dei corticosteroidi.  L’impiego di cortisone, infatti, presenta numerose limitazioni. A iniziare dal fatto che è altamente sconsigliato quando il paziente è affetto da alcune patologie come il diabete o disturbi renali o ipertensione. In questi casi, avere a disposizione un’alternativa meno problematica risulta fondamentale.

Acido ialuronico, un nutrimento per i tendini

Il terzo buon motivo riguarda il nutrimento dei tendini. Al contrario dell’acido ialuronico, che svolge un’azione di nutrimento sui tendini, il cortisone è “nemico” di tendini e ossa e un suo uso prolungato può portare a danni anche seri. Il cortisone, che tende a concentrarsi nel punto di iniezione, ha un´azione negativa sia sui tendini che sul bilancio osseo. Può infatti causare perdita di massa ossea esponendo il paziente al rischio di fratture. Il quarto è di tipo estetico. L’uso dell’acido ialuronico evita anche alcune complicazioni di tipo estetico generate dall’uso del cortisone, come l’insorgere di macchie bianche nella zona di applicazione causate dalla depigmentazione epidermica della parte trattata o l’apparente sporgere dell’articolazione interessata, impressione causata, in realtà, dall’atrofia del grasso sottocutaneo che mette in evidenza l’osso.