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Covid, addio all'obbligo di mascherine nei reparti con pazienti fragili
(foto Lapresse)

Addio alle mascherine nei reparti ospedalieri con persone fragili o anziane. Tra gli esperti ci sono favorevoli e contrari

L'era delle mascherine del Covid potrebbe essere davvero finita. Una circolare del ministero della Salute, pubblicata oggi, lunedì 1 luglio, ha stabilito che le mascherine non saranno più obbligatorie  all'interno dei reparti ospedalieri e delle residenze socio-sanitarie che ospitano pazienti fragili. Il loro utilizzo può essere richiesto, però, da parte di medici. Infatti, nel documento ministeriale si legge: "Si raccomanda ai direttori sanitari delle succitate strutture, in quanto titolari delle funzioni igienico-sanitarie, di valutare l'opportunità di disporre l'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei propri contesti". 


A scrivere la circolare è stato il dipartimento Prevenzione del ministero della Salute in concomitanza della scadenza del 30 giugno che stabiliva la fine dell'obbligo delle mascherine negli ospedali e nelle strutture in cui ci sono pazienti fragili o anziani. "Addio alla stagione degli obblighi, si torna definitivamente alla normalità", commenta la microbiologa Maria Rita Gismondo all'agenzia di stampa Adnkronos. "Devono essere i direttori sanitari e poi i direttori delle strutture cliniche a prevedere determinate misure in base ai malati ricoverati. Questo è giusto e fa parte della routine", spiega ancora l'esperta. La microbiologa è convinta che l'allarme Covid non esista più, ma che esista, invece, "una buona norma igienica nei confronti dei pazienti fragili e in certi ambienti che non hanno un buon ricambio d'aria. E questo vale contro qualsiasi contagio respiratorio". 

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Di parare opposto è il virologo Fabrizio Pregliasco: "Servono indicazioni più precise o si rischia di abbassare ulteriorimente la guardia". Sempre ai microfoni di Adnkronos, Preglisco si dice "perpelsso" su questa revoca dell'obbligo che è diventata una raccomandazione da parte dei medici. Il "Covid c'è e rimarrà con noi", e sembra dimostrarlo la fase di rialzo dei contagi dell'ultimo periodo. Pregliasco non è intenzionato a rinunicare alle mascherine: "Sicuramente profilerò l'utilizzo delle mascherine in alcuni ambiti. Credo sia giusto che i direttori sanitari mantengano alta l'attenzione in contesti con soggetti immunodepressi, pazienti trapiantati o particolamente fragili. Ma generalizzando, senza fornire indicazioni un po' più precise, si lascia un ampio margine di discrezionalità che porterà a comportamenti difformi tra le diverse strutture".


Ed è prioprio il calo dell'attenzione a far preoccupare di più il virolgo e direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell'università Statale di Milano, nonché direttore direttore sanitario dell'Irccs ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio della città meneghina. "Operatori sanitari e cittadini ci siamo tutti abituati al rischio e lo sottovalutiamo eccessivamente, anche come responsabilità verso i fragili che rimangono ancora soggetti a rischio". Per ora, il ministero è stato chiaro, starà ai medici decidere se continuare a usare le mascherine oppure no. 



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