Austerity, Tsipras porta i greci al voto. Ora anche la Spagna di Podemos ha paura - Affaritaliani.it

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Austerity, Tsipras porta i greci al voto. Ora anche la Spagna di Podemos ha paura

Il fronte anti austerity rischia di portare l'Europa nel baratro. Dopo l'incubo Grecia con il referendum indetto da Tsipras trema anche la Spagna. Podemos fa quadrato con Syriza e una sua vittoria alle elezioni politiche di novembre potrebbe far precipitare la situazione anche a Madrid. Il partito di estrema sinistra spagnolo, infatti, ha più volte manifestato contro le regole dell'austerity imposte da Bruxelles.

Nello scorso weekend sono stati moltissimi i sostenitori di Podemos a darsi appuntamento nelle piazze delle città spagnole per sfilare a favore di Tsipras e della sua decisione di indire un referendum sull'austerity. Si sono alzati cori come "Viva la Grecia!" e "Siamo tutti greci". In questi giorni Atene vede il fondo del precipizio e spera di salvarsi, anche se in molti hanno criticato la scelta di Tsipras di ricorrere alla consultazione popolare.

Il rischio è che si possa trattare di un boomerang non solo per la Grecia ma per tutta l'eurozona e soprattutto quei paesi che potrebbero seguire Atene sul fronte anti austerity. Tra questi appunto in prima fila la Spagna, dopo il trionfo di Podemos alle elezioni amministrative del mese scorso. Podemos afferma la necessità che i singoli Stati possano avere voce in capitolo sulle proprie misure economiche e finanziarie.

In tutta Europa cresce il fronte euroscettico. Ma è la Spagna a preoccupare maggiormente gli osservatori europei. Podemos è il partito più vicino a Syriza. Il leader Pablo Iglesias si è incontrato più volte con Tsipras e hanno tenuto insieme un comizio prima delle elezioni greche di gennaio. Lo stesso Iglesias ha apertamente attaccato Bruxelles negli scorsi giorni, definendo il negoziato e le proposte dell'Ue come "un attacco non solo alla sovranità greca, ma una operazione di mafia del terrorismo fiscale nei confronti di un governo democraticamente eletto, che ha dimostrato una predisposizione al dialogo.", Iglesias ha detto che i creditori, non la Grecia, stavano "distruggendo il progetto politico d'Europa". L'effetto domino rischia di essere appena cominciato.