Affari Europei
Balcani-Ue, strategia 2025 per le adesioni: si parte da Serbia-Montenegro
Annunciata la strategia ufficiale dell'Ue per le adesioni dei paesi dei Balcani. Si parte nel 2025 con Serbia e Montenegro
Ue-Balcani: Commissione lancia strategia, prime adesioni nel 2025
La Commissione europea lancia la sua nuova strategia per rilanciare il processo di adesione dei Balcani occidentali all'Unione Europea, indicando il 2025 come orizzonte per l'ingresso dei primi paesi. La futura adesione di Serbia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Albania, ex Repubblica jugoslava di Macedonia e Kosovo è un "investimento geostrategico in un'Europa stabile, forte e unita, fondata su valori comuni", dice un comunicato della Commissione. Il documento adottato dal collegio dei commissari a Strasburgo indica le priorità e i settori di cooperazione rafforzata per affrontare le specifiche sfide cui sono confrontati i Balcani occidentali, in particolare l'esigenza di riforme fondamentali e di relazioni di buon vicinato. Secondo la Commissione, "una prospettiva di allargamento credibile esige sforzi sostenuti e riforme irreversibili". Il processo di valutazione dei singoli paesi sarà "oggettivo e basato sul merito che dipende dai risultati concreti realizzati". La Commissione ha annunciato "sei iniziative faro" su Stato di diritto, sicurezza e migrazioni, sviluppo socioeconomico, connettività di trasporti e energia, agenda digitale, e riconciliazione e relazioni di buon vicinato per il periodo 2018-2020.
La road map dell'Ue
La strategia della Commissione illustra le tappe necessarie affinché il Montenegro e la Serbia completino il processo di adesione in una prospettiva 2025. Anche se altri paesi potrebbero rimettersi al passo, Serbia e Montenegro sono gli unici due con i quali i negoziati sono già stati avviati. Secondo la Commissione, Albania e ex Repubblica jugoslava di Macedonia stanno compiendo progressi significativi e l'apertura formale dei negoziati potrebbe concretizzarsi presto. La Commissione inizierà a elaborare un parere anche sulla domanda di adesione della Bosnia-Erzegovina, mentre il Kosovo deve accelerare sulla messa in pratica dell'accordo di stabilizzazione e associazione prima di poter avanzare ulteriormente nella prospettiva europea. "Con una forte volonta' politica, riforme concrete e costanti e soluzioni definitive alle controversie territoriali, i Balcani occidentali possono procedere" verso l'adesione, ha detto il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ricordando che durante il suo mandato non ci saranno nuovi allargamenti. Con i paesi dei Balcani occidentali la Commissione sarà "rigorosa ma anche giusta", ha spiegato Juncker, che a fine febbraio si rechera' nella regione. Il messaggio sarà "proseguite nelle riforme e noi continueremo a sostenere il vostro futuro europeo", ha detto Juncker. La strategia sui Balcani Occidentali, sottolineano fonti diplomatiche italiane, "è un processo per il quale l'Italia ha svolto un ruolo di primissimo piano, presentando proposte concrete, riflesse nella strategia, volte a rafforzare la credibilita' della prospettiva europea dei Balcani, per contribuire alla stabilità, la democratizzazione e lo sviluppo economico della regione. Fra le proposte italiane, l'inclusione dei Balcani in programmi e iniziative UE, un approccio piu' proattivo dell'Ue per favorire riforme nel settore dello stato di diritto, lotta alla criminalita' organizzata e corruzione, focus su infrastrutture e connettività".