Affari Europei

Brexit, fallisce il tentativo della May di superare lo stallo nei negoziati

Nessun passo avanti nella trattativa sul post Brexit. A vuoto il tentativo di Theresa May

Brexit, è fallito il tentativo della premier britannica May di rompere lo stallo nei negoziati

E' fallito il tentativo di rompere lo stallo nei negoziati sulla Brexit fatto della premier britannica Theresa May all'ultimo minuto in vista del vertice dei capi di Stato e di governo dell'Unione Europea in programma dopodomani giovedì 19 ottobre. Non è dunque servito al primo ministro di Downing Street l'incontro fuori programma che la premier britannica ha avuto nella serata di ieri lunedì 16 ottobre con il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker e con il capo negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier.

Nessun passo avanti nella trattativa Uk-Ue

Al termine della cena di lavoro è stato emesso un comunicato in cui si afferma che il colloquio si è svolto "in una atmosfera costruttiva ed amichevole"; ma allo stesso tempo si conferma che non è imminente nessun concreto passo in avanti nel negoziato sulla Brexit. L'Ue in sostanza resta ferma sulle sue posizioni: nessuna trattativa sul futuro dei rapporti con la Gran Bretagna dopo la Brexit se prima il governo di Londra non avra' messo sul piatto più soldi per far fronte ai propri impegni comunitari.

La May non aumenta l'offerta di 20 miliardi a Bruxelles

Da parte sua quindi la May ha deciso di soprassedere, rimettendo la questione ad ulteriori trattative tra funzionari governativi: per il momento non ha aumentato l'offerta di 20 miliardi di euro per il pagamento del contributo della Gran Bretagna al bilancio Ue per il 2019 ed il 2020, una cifra assai lontana dai 60 miliardi indicati dalla Commissione Juncker come "bolletta complessiva" per il divorzio dall'Ue. Lo scontro sembra quindi rinviato al vertice Ue del 14 dicembre prossimo; ma nulla assicura che dei passi in avanti avvengano prima di allora. Nel vertice di giovedì infatti i 27 paesi Ue si avviano a ritirare il "mandato aperto" al capo negoziatore Barnier e si preparano invece a mettere a punto ulteriori dure condizioni da imporre alla Gran Bretagna anche in materia di diritti dei cittadini e sulla questione dell'Irlanda del Nord.