Affari Europei

Brexit, l'Ue chiede di più a Londra. Ma intanto tende la mano al "remain"

Da una parte l'Ue si irrigidisce su migranti e accordi commerciali, dall'altra tende la mano a Londra per provare a cancellare la Brexit

Brexit, l'Ue si irrigidisce su migranti e accordi commerciali

Durante il periodo transitorio dopo la Brexit, il Regno Unito dovrà chiedere l'autorizzazione all'Unione Europea per far entrare in vigore accordi internazionali stipulati in modo autonomo, compresi accordi di libero scambio con paesi terzi. E' quanto emerge dalla bozza di direttive negoziali per la seconda fase delle trattative con il Regno Unito. "Durante il periodo transitorio, il Regno Unito non può essere vincolato da accordi internazionali stipulati per proprio conto nei settori di competenza del diritto dell'Unione, a meno che non sia autorizzato a farlo dall'Unione", si legge nella bozza che viene attualmente discussa dai governi dei 27. Le direttive negoziali sul periodo transitorio dovrebbero essere adottate il 29 gennaio dai governi dell'Ue a 27. Lo stesso discorso è ampliato al tema dell'immigrazione, sul quale Londra dovrà rispettare le norme Ue nel periodo transitorio.

Tusk: "Brexit? Porte aperte se Londra ci ripensa"

"A meno che non ci sia un cambiamento di cuore tra i nostri amici britannici, la Brexit diventera' una realta' - con tutte le sue conseguenze negative - a marzo del prossimo anno. Noi, qui nel continente, non abbiamo cambiato idea. I nostri cuori sono ancora aperti per voi". Cosi' il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk riferendo alla plenaria a Strasburgo sulla Brexit. "Sulla Brexit sono stati fatti sufficienti progressi nella prima fase dei negoziati, e sono state adottate le linee guida per la prossima fase. Il negoziatore Barnier ha fatto un duro lavoro, mentre da parte del Regno Unito serve maggiore chiarezza", ha aggiunto Tusk. "Davanti a noi ora c'e' il lavoro piu' duro, serve coesione fra i 27", ha proseguito il presidente del Consiglio Ue.

Brexit: Juncker, Londra ascolti messaggio Tusk

Il presidente della Commisssione, Jean-Claude Juncker, ha auspicato che i britannici ascoltino l'appello lanciato dal suo omologo del Consiglio europeo, Donald Tusk, a cambiare idea sulla Brexit. "Spero che questo messaggio sarà ascoltato a Londra", ha detto Juncker durante un dibattito all'Europarlamento. Tusk in mattinata ha lanciato un appello a Londra a "cambiare idea" su Brexit.