Affari Europei

Brexit, l'Ue si allarga a Est. Ma l'espansione infiamma Turchia e Balcani

L'Ue si allarga sui Balcani per il post Brexit

L'UE POST BREXIT GUARDA A EST MA STOPPA LA TURCHIA

L'Unione europea si organizza per il post Brexit e guarda verso oriente. Il Parlamento europeo discute il possibile allargamento a Est dell'Unione: un documento della Commissione prevede l'ingresso di sei Paesi balcanici (Serbia, Montenegro prima; Albania, Macedonia, Bosnia Erzegovina e Kosovo poi) entro il 2025. Ma il progetto crea alcune polemiche proprio tra i paesi balcanici e in  Turchia, con Bruxelles che stoppa ancora una volta le richieste di Erdogan di riprendere i negoziati per l'adesione.

IL PIANO DI ALLARGAMENTO DALL'UE VERSO I BALCANI

La strategia dell'allargamento Ue verso i Balcani occidentali prevede il raggiungimento di un accordo sulla normalizzazione dei rapporti con il Kosovo entro il 2019. Nel documento Ue sarebbe inoltre indicato il 2025 come anno d'ingresso a pieno titolo per Belgrado nell'Unione. Il piano della Commissione punterebbe anche l'attenzione sui diritti civili e indica il 2023 come possibile anno per la chiusura dei capitoli negoziali. Le stesse tempistiche vengono indicate anche per il Montenegro. "Con una forte volonta' politica, l'attuazione delle riforme e l'individuazione di soluzioni nei contenziosi con i vicini, la Serbia e il Montenegro dovrebbero essere pronti per l'adesione (all'Ue) entro il 2025", si legge nella bozza secondo quanto riferisce "Beta".

L'UE ALLARGA AI BALCANI, POLEMICHE IN KOSOVO

Una prospettiva comune per tutti i paesi dei Balcani occidentali nel percorso di integrazione europea e' l'unica soluzione per garantire relazioni di buon vicinato nella regione. Questo il parere del capo dell'ufficio presidenziale kosovaro, Bekim Collaku, in un articolo sul portale "EUobserver", in vista della prossima pubblicazione della strategia della Commissione europea sui Balcani occidentali. "E' cruciale che tutti noi siamo trattati equamente nella strategia e che ci venga data la stessa prospettiva sull'integrazione", ha dichiarato Collaku, precisando che "inevitabilmente ogni discorso su Stati guida (del percorso verso l'Ue) rende gli altri discriminati". A parere del capo dell'ufficio del presidente Hashim Thaci, "l'Ue deve imparare dagli errori del passato e non permettere che uno Stato acceda solo per bloccare potenziali future adesioni dei suoi avversari politici".  Il Kosovo ha piu' volte espresso disappunto per il fatto che Serbia e Montenegro vengono considerate dall'Ue come "capofila" tra i paesi dei Balcani occidentali nel percorso di integrazione, con una chiara prospettiva che manca invece per gli altri Stati.

ERDOGAN CHIEDE L'ADESIONE DELLA TURCHIA, L'UE DICE "NO"

La Turchia vuole "la piena adesione all'Ue" e "altre opzioni non ci soddisfano": cosi' il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che domani a Roma sara' ricevuto, dopo lo storico incontro in Vaticano con Papa Francesco, dai vertici istituzionali. "L'Ue blocca l'accesso al negoziato e lascia intendere che la carenza di progressi dipenda da noi. E' ingiusto. Come lo è che alcuni Paesi Ue avanzino per noi opzioni diverse dall'adesione", ha detto in un'intervista a La Stampa. Ma Bruxelles ha già stoppato i desideri di Erdogan, nel frattempo ricevuto a Roma, sollevando gli antichi problemi sui diritti umani,