Affari Europei
Camera, sì alla Difesa comune Ue. Resta il nodo della nostra industria
La Camera ha dato il via libera alla creazione di una Difesa Ue. Ma il rischio é che a rimetterci sia l'industria italiana
La Commissione Difesa della Camera dei deputati ha dato luce verde al Piano d'azione della Commissione europea per la creazione di un nucleo di difesa europea. Bruxelles vuole infatti mettere assieme risorse e piani di innovazione per andare verso un modello di difesa europeo che sfrutti le economie di scala ed elimini le inefficienze. In altre parole, é inutile che ogni Stato sviluppi un suo mezzo blindato, meglio accorpare le risorse e mettere a punto un paio di modelli che poi tutti i governi adotteranno.
La Camera dá il via libera al piano d'azione Ue
“La costruzione di un’Europa della difesa va considerata una priorità assoluta”, scrivono i deputati. "Ma occorre evitare la penalizzazione delle aziende che, a seguito dei processi d’integrazione e razionalizzazione del settore della difesa a livello europeo, dovessero essere marginalizzate, con conseguente impatto negativo in termini di occupazione”.
Difesa europea, il nodo dell'impresa italiana
A che cosa si riferiscono gli onorevoli? Semplice, alle molte aziende che dipendono dalle commesse della Difesa italiana e da quelle di molti Stati esteri che potrebbero veder sfumare parte del loro business, con ricadute in termini di sviluppo economico e occupazione.
All'Italia fa paura l'asse franco-tedesco
Giá, perché l'idea di razionalizzare le spese affidandosi a pochi grandi fornitori puó sembrare una buona idea sulla carta. Ma se poi quei fornitori sono tutti francesi e tedeschi? Il castello non sta in piedi. E allora i deputati alzano una bandiera in difesa del Made in Italy, anche quando si parla di fucili, carri armati, navi e missili.
Posti di lavoro a rischio, ma anche opportunità di sviluppo
Ma quali sono le aziende che potrebbero rimetterci o guadagnarci, nel caso in cui vengano affidati dei progetti europei? Per citarne solo alcune abbiamo Fincantieri, che costruisce navi da guerra per mezzo mondo e che é nel mirino dell'Eliseo per aver acquisito i cantieri Stx. Ma soprattutto Leonardo, che con i suoi sistemi di difesa fa da concorrente alle aziende tedesche e francesi. Pure Alenia-Aermacchi (Gruppo Leonardo), per quanto riguarda i velivoli. Non é sfuggito ad esempio che Berlino e Parigi abbiano firmato una intesa per la costruzione di un nuovo jet che dovrebbe soppiantare l'Eurofighter. C'é poi Beretta, per le armi leggere. E Otto Melara, per i veicoli blindati, costruiti anche da Iveco.