Affari Europei
Cameron spaventa Juncker. Salta la revisione intermedia del bilancio Ue

Prima vittoria del primo ministro britannico David Cameron in vista del referendum sulla Brexit. L'evento principale nel calendario della Commissione Juncker, vale a dire la revisione intermedia del bilancio settennale dell'Unione Europea, è stato cancellato.
Già, perché i funzionari dell'Ue sono troppo spaventati dall'ipotesi Brexit per venire allo scoperto con raccomandazioni politiche sulla necessità di ricalibrare il piano di bilancio dell'Ue fino alla metà del 2020. Già, perché le proposte sarebbero molto probabilmente coincise con il referendum che si terrà in Gran Bretagna prevedibilmente nel mese di giugno. Il rinvio sul quadro finanziario pluriennale Ue è già una vittoria per Cameron, che ha subito attuato una drastica riduzione della spesa mentre molti governi nazionali vanno avanti con piani votati all'austerità.
La revisione intermedia era vista dalla Commissione come una grande possibilità per apporre cambiamenti al budget adottato e previsto dall'esecutivo Ue guidato da José Manuel Barroso. La Commissione Juncker, che si autodefinisce "più politica", aveva nella revisione intermedia un appuntamento fondamentale sulla strada del suo obiettivo dichiarato, quello del ritorno alla crescita reintroducendo investimenti statali anche attraverso strumenti come il Fondo strategico Efsi, ribattezzato Piano Juncker.
Il sito web della Commissione europea dice ancora che la revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale, prevista per la fine del 2016, dovrebbe essere usata per orientare ulteriormente il bilancio dell'UE verso posti di lavoro, crescita e competitività. Ma ormai la voce si sta facendo strada ed è certa: la Commissione non farà nulla soprattutto per non favorire la campagna anti Ue sul referendum Uk.
La Commissione proverà a mettere una pezza affermando che non sono necessarie grandi modifiche al bilancio per il medio periodo e che il nuovo quadro finanziario è abbastanza flessibile da permettere la crescita. Ma la realtà è che le riforme verranno bloccate, così come la tassa sulle transazioni fiscali, descritta finora come la più nuova e importante fonte di entrate per il bilancio Ue. Insomma, Cameron ha spaventato Juncker. E Bruxelles nei prossimi mesi farà di tutto per non indispettire Londra in vista del referendum.