Affari Europei
Clausola migranti, per l'Italia vale 3,3 mld. Bruxelles verso il no

La clausola migranti vale per l'Italia 3,3 miliardi di euro e significa avere più ampi margini di manovra in Finanziaria. Ma per vedersi accordata la possibilità di fare nuovo deficit l'Italia ha dovuto chiedere il parere della Commissione europea che dovrà giudicare se l'emergenza migranti sia stata tale da poter prevedere uno sconticino.
Fonti bene informate lasciano però trapelare da Bruxelles un no a questa nuova forma di flessibilità per ora solo ventilata e mai messa nero su bianco. Il fatto è che nel palazzo della Commissione si teme una escalation incontrollabile. Per adesso solo l'Italia e l'Austria hanno chiesto di appellarsi a questa clausola, mentre altri Paesi, come la Germania che è stata investita dal flusso più corposo, non si sono voluti fare avanti. Ma gli Stati coinvolti sono molti e potenzialmente tutti potrebbero chiedere sconti, concedere uno sforamento ora significherebbe creare un precedente incontrollabile.
L'Austria si trova al crocevia delle rotte dei migranti che arrivano dai Balcani e passano dalla Croazia e dalla Slovenia. Vienna è solo un Paese di transito per la maggior parte dei rifugiati che poi vuole continuare verso nord, fino ad arrivare in Germania e poi ancora più su, in Svezia o Norvegia. Tuttavia anche in Germania gli animi si stanno scaldando e alcuni deputati del Bundestag hanno chiesto di innalzare un muro proprio con l'Austria.
Bruxelles sarebbe restia a concedere la 'clausola migranti' anche all'Austria per evitare di creare un precedente, ma il fatto che la destra populista stia guadagnando terreno ha ammorbidito il giudizio, che ha ancora quasi un mese per arrivare. Il fatto è che a Bruxelles vogliono prima vedere i fatti. L'Italia sta costruendo i centri di accoglienza, i cosiddetti hot spot, ma la macchina dell'identificazione e dell'accoglienza è tutt'altro che avviata e rodata.