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Affari Europei
Commercio, verso la chiusura dell'accordo Ue-Giappone
Jean Claude Juncker e Shinzo Abe

 

Dell'Unione europea si dice una cosa: é un gigante nel commercio, una pulce nella Difesa e il nulla nella politica estera. Una battuta che rivela un dato di fatto: Bruxelles ha dalla sua parte il proprio mercato unico, fatto di 500 milioni di consumatori, ma non é in grado di incidere sugli equilibri mondiali quando si parla di questioni geopolitiche. La leva commerciale però potrebbe diventare un alleato dell'Unione, soprattutto visto che gli Usa si stanno ritirando dallo scacchiere globale.

L'accordo con il Giappone sempre piú vicino

Jean Claude Juncker ha mandato in missione in Giappone due commissari di peso, quello all'agricoltura, Phil Hogan, e alla concorrenza, Margrethe Vestager. I due pesi massimi hanno il compito di chiudere le trattative sull'accordo di libero scambio tra l'Unione europea e l'Impero del Sol levante. Si tratta di un accordo ambizioso, che avrebbe ripercussioni sul 28% del Prodotto interno lordo mondiale. Un accordo che avrebbe anche una valenza politica in vista del G20 di Amburgo.

I nodi ancora da sciogliere

Le trattative sono nella fase conclusiva, ma non per questo saranno facili, dicono le parti. Sul tavolo ci sono tre nodi fondamentali. Il primo é il rispetto, da parte del Giappone, di alcuni standard di tutela ambientale e, sottolinea Greenpeace, l'impegno a mettere definitivamente al bando la caccia alla balena. Il Giappone in cambio vuole un drastico taglio dei dazi sulle auto che esporta in Europa, mentre l'Unione europea vorrebbe una riduzione del 30% dei dazi sui formaggi.

Bruxelles leader mondiale nel commercio

Se Tokyo e Bruxelles riusciranno a chiudere l'accordo per l'Unione europea sará una vittoria senza precedenti. Pochi mesi fa infatti la Commissione ha firmato l'accordo di libero scambio con il Canada e ora la firma sul Trattato con il Giappone porrebbe l'Europa come uno dei player principali al mondo per quanto riguarda il commercio.

Gli Usa si ritirano dallo scacchiere internazionale

Questo é ancora più vero visto che gli Stati Uniti, con cui l'Ue ha pendente l'accordo Ttip, sembrano esseri ritirati dalla scena globale. Donald Trump ha vinto le elezioni promettendo una politica protezionistica ed é quello che sta facendo. Il problema é che per Washington rinunciare alla leadership del commercio globale significa lasciare il posto a qualcun altro. Da un lato la Cina, che con il suo programma di investimenti per la via della Seta sta cercando di assicurarsi il dominio del commercio globale nei prossimi anni. Dall'altro l'Unione europea, che con il suo mercato interno e la rete di relazioni ha le carte in regola per diventare il punto di riferimento del settore.

Malumori in Francia, e non solo

Ci sono però alcuni malumori da parte di alcuni governi, come quello francese, che vorrebbe norme a protezione delle imprese strategiche europee. Secondo l'inquilino dell'Eliseo la globalizzazione e il libero commercio sono valori da difendere, ma nell'arena globale si deve giocare ad armi pari. Ecco perché Macron vorrebbe che fossero posti dei limiti alle acquisizioni di imprese europee da parte di società cinesi che, di fatto, non rispettano le regole del libero mercato essendo di proprietà pubblica.

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