Elezioni in Serbia, l'Ue va a gonfie vele: Vince Vucic, populisti messi ko
Gli elettori serbi premiano l'ex premier Vucic, eletto Presidente della Repubblica. A Bruxelles brindano, sconfitte le opposizioni populiste ed euroscettiche
"E' importante che la mia sia stata una vittoria pulita come una goccia d'acqua. Ho ottenuto il 12% dei voti in piu' di tutti gli altri candidati messi assieme. Quando ci sono risultati come questo, non c'e' instabilita'. La Serbia e' forte e lo diventera' sempre di piu'". Cosi', secondo quanto riportano i media locali come Balkan Insight, Aleksandar Vucic ha salutato la sua vittoria alle elezioni presidenziali in Serbia al primo turno.
I serbi premiano il governo Vucic
Secondo i risultati dell'istituto Ipsos, il giovane premier ha raccolto il 56% dei consensi, distaccando di molto i suoi avversari che lo hanno accusato in campagna elettorale di andare verso una deriva autoritaria. Un giudizio che e' stato poco raccolto dagli elettori visto che il candidato di centrodestra puo' contare ora su una vittoria raggiunta a mani basse. Favorito nei sondaggi, Vucic ha saputo difendere davanti agli elettori il suo programma di riforme, condizione necessaria per l'integrazione del paese in Europa. Ex ultranazionalista, ministro dell'informazione con Milosevic, premier dal 2014, Vucic, 47 anni, si e' convertito da anni verso posizioni molto piu' moderate ed europeiste. Puo' ora consolidare il suo ruolo politico nel paese e come Presidente, gli esperti sono convinti che tale carica avra' con lui un peso politico maggiore rispetto ad ora, e non sara' piu' relegato ad un mero ruolo cerimoniale.
Serbia, tra voglia di Europa e di crescita
Vucic ha potuto contare anche su un'opposizione debole e divisa: Jankovic, uno dei suoi avversari, ha guadagnato poco piu' del 15% mentre terzo e' arrivato Jeremic con il 5,8%. Nella sua campagna elettorale, Vucic ha messo in evidenza anche i successi ottenuti durante la sua premiership dal punto di vista economico: il Pil, l'anno scorso, e' salito del 2,8%. Nonostante la ripresa, pero', il Paese e' gravato da un alto tasso di disoccupazione che si avvicina al 15% mentre i salari sono ancora molto bassi (la media e' di 330 euro al mese).
Battute le opposizioni e le formazioni popouliste
Al secondo posto sarebbe giunto l'ex ombudsman europeo (difensore civico) Sasha Jankovic con oltre il 14 per cento, seguito dal 25enne eccentrico comico beffardo Luka Maksimovic, un campione dell'antipolitica. Al quarto posto l'ex ministro degli Esteri Vuk Jeremic. Il grande sconfitto è dunque proprio Vosjlav Seselj, nostalgico del dittatore Slobodan Milosevic, l'uomo che con la sua svolta autoritaria e brutali guerre e massacri distrusse la Jugoslavia di Tito.