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Intesa Sanpaolo: i distretti industriali crescono con export da record
Il fatturato delle 22.700 imprese distrettuali analizzate si è attestato a 344 miliardi di euro, mostrando una sostanziale tenuta

Intesa Sanpaolo, i distretti industriali italiani chiudono il 2024 con export record oltre i 163 miliardi di euro
Nonostante un contesto globale complesso e il rallentamento del fatturato, i distretti industriali italiani continuano a rappresentare una colonna portante dell’economia nazionale, chiudendo il 2024 con risultati da primato. A evidenziarlo è il Diciassettesimo Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali a cura del Research Department di Intesa Sanpaolo.
L’export ha toccato quota 163,4 miliardi di euro (+0,9%), spingendo l’avanzo commerciale oltre la soglia simbolica dei 100 miliardi, grazie anche a un calo delle importazioni. Particolarmente brillante la performance del settore agro-alimentare, con un +7,1% sul fronte export. Rilevante anche la capacità dei distretti di espandere la propria presenza in mercati sempre più lontani e diversificati, con una distanza media dell’export salita a 3.434 km.
Il fatturato delle 22.700 imprese distrettuali analizzate si è attestato a 344 miliardi di euro, mostrando una sostanziale tenuta (-0,5%). Ancora più significativo il miglioramento della redditività: l’EBITDA margin è salito all’8,1%, in crescita rispetto al 7,6% del 2022. A contribuire a questi risultati è stato anche il rafforzamento patrimoniale, con l’incidenza del patrimonio netto sul passivo che ha raggiunto il 34,4%.
A emergere è un sistema produttivo che si dimostra solido, ma anche capace di adattarsi: le imprese che hanno puntato su qualità, innovazione, sostenibilità e autoproduzione energetica hanno ottenuto le performance migliori. Le cosiddette “imprese champion”, che rappresentano l’8% del totale, si distinguono per una maggiore internazionalizzazione, la presenza di giovani e donne nei board e investimenti in tecnologie avanzate.
Proprio l’innovazione tecnologica e gli investimenti green si confermano leve strategiche per la competitività. Il 43,6% delle imprese ha investito per ridurre i consumi energetici, mentre il 33,8% ha puntato sull’autoproduzione da fonti rinnovabili. In parallelo, cresce l’attenzione al trasporto ferroviario, con impatti positivi su emissioni e logistica, come dimostrato dai distretti toscani del sistema moda. Centrale anche il ruolo del capitale umano: dal 2011 al 2023, gli addetti con alte competenze nei distretti sono aumentati di oltre 94mila unità. Aumenta l’attenzione verso il welfare aziendale e la sicurezza, con un’incidenza degli infortuni inferiore alla media manifatturiera.
Il report segnala infine alcune priorità per il futuro: la gestione dei dazi americani, la conquista di nuovi mercati, la continuità degli investimenti europei in infrastrutture e innovazione, e la valorizzazione dei vantaggi localizzativi tipici dei distretti, come la presenza di filiere corte, centri di ricerca e formazione specializzati.