Affari Europei
Elezioni Ungheria risultati:a Budapest vince l'opposizione, candidato Orban ko
Viktor Orban, il premier nazionalista ungherese, subisce la prima sconfitta elettorale dall'inizio della sua ascesa al potere
Elezioni locali in Ungheria: tutti contro Orban, Budapest all'opposizione
Viktor Orban, il premier nazionalista ungherese, subisce la prima sconfitta elettorale dall'inizio della sua ascesa al potere, nel 2010, e l'opposizione ritrova la strada della speranza, dopo aver costruito, con una strategia assolutamente innovativa, un cartello unitario che nelle amministrative ha sfidato quasi ovunque nel Paese il candidato del premier. Cruciale e simbolica, la vittoria a Budapest, dove l'ecologista di sinistra Gergely Karacsony, candidato del centrosinistra, ha conquistato il 51% dei consensi, davanti a Istvan Tarlos, che si e' fermato al 44% dei voti. Tarlos, al governo dal 2010, ha riconosciuto la vittoria dell'avversario, e si e' congratulato con lui al telefono.
Il programma "green" dell'europeista Karacsony
L'europeista Karacsony ha parlato di vittoria "storica": "Riporteremo la città dal 20esimo secolo al 21esimo. Budapest sarà green e libera, la riporteremo in Europa". Nel cartello delle opposizioni sono entrati i centristi di Momentum, i Socialisti, gli ecologisti, e in alcuni casi, però, si è potuto contare sulla desistenza dell'estrema destra di Jobbik. Karacsony aveva paragonato la corsa di Budapest alle elezioni del sindaco di Istanbul a marzo, quando il candidato del presidente turco Recep Tayyip Erdogan fu sconfitto dallo sfidante dell'opposizione.
L'ammucchiata di opposizione mostra le prime crepe per Orban
"Istanbul ha votato contro un potere illiberale aggressivo per molti tratti simile al regime di Orban". Dal 2010 Orban ha riformato le istituzioni ungheresi, concentrando il potere e il controllo sui media nelle sue mani; e si è scontrato sistematicamente con Bruxelles su questioni relative ai migranti e allo stato di diritto. Il cartello delle opposizioni ha vinto anche in 10 delle 23 grandi città del Paese (Pecs, Szeged e Miskol, tra queste, mentre Debrecen è andata a Fidesz) , segno, ha spiegato Andras Niro-nagy, analista di Policy Solutions, che "a nuova strategia della cooperazione, messa in campo dall'opposizione, funziona", e apre la strada per la sfida decisiva del 2022, quando si terranno elezioni politiche generali.