Affari Europei

Fondi e acquisizioni, Pechino a Bruxelles. Ma per la Grecia neppure uno yuan

Il primo ministro cinese, Li Keqiang, a Bruxelles per partecipare al summit tra Cina e Unione Europea, promette il sostegno cinese all'Ue e alla Grecia, alle prese con il rischio di default, e che lunedì ha annunciato la chiusura delle banche fino al prossimo 6 luglio.

Li Keqiang incontrerà il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, e il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker. "L'Europa ha il sostegno della Cina quando si tratta di affrontare le sfide della crisi finanziaria internazionale e il problema del debito in Grecia", ha dichiarato ai media europei il primo ministro cinese. Durante la tappa a Bruxelles, Li Keqiang si incontrerà anche con il premier belga, Charles Michel: con il Belgio, scrive l'agenzia Xinhua in un flash, la Cina ha concluso accordi di cooperazione per il valore di 18 miliardi di dollari. Durante la tappa francese del suo viaggio, Li Keqiang visiterà anche gli uffici parigini dell'Organizzazione per la Cooperazione allo Sviluppo, l'Ocse.

La questione greca non potrà rimanere fuori dalla partita. Già nel giugno scorso, durante la visita dello stesso Li ad Atene, il primo ministro cinese aveva ricordato il supporto "senza esitazione" alla Grecia alle prese con il debito sovrano: lo scopo del viaggio di questi giorni in Europa sarà quello di stringere legami sul piano del commercio e degli investimenti con l'Unione Europea, il principale partner commerciale di Pechino, con scambi per oltre 600 miliardi di dollari nel 2014.

"Come tema di discussione, il debito greco verra' affrontato ma non uscira' uno yuan dalle tasche cinesi per salvare la Grecia - afferma ad Agichina, Michele Geraci, direttore del China Economic Research Program, presso la Nottingham University Business School China, e direttore del Global Policy Institute China - Un aiuto della Cina potrebbe essere interpretato male dalla comunita' europea, come se la Cina interferisse negli affari interni dell'Ue: e la Cina se ne guarda bene. Politicamente, non puo' farlo e in questo momento, non ha lcuna intenzione di scucire un soldo per salvare la Grecia".

Sul piano della cooperazione tra Cina e Unione Europea negli investimenti, gli incontri di queste ore potrebbero aprire, invece, nuove prospettive. Da Pechino si guarda con favore al piano Juncker che prevede la nascita di un fondo per le infrastrutture da 315 miliardi di euro che potrebbe, scrive l'agenzia Xinhua, "sbloccare investimenti dal settore privato garantendo parte degli investimenti con denaro proveniente dal budget europeo e dalla Banca Europea per gli Investimenti": la Cina, negli ultimi trenta anni di industrializzazione ha accumulato "vantaggi significativi nella costruzione di infrastrutture e nella produzione di attrezzature" per l'industria. Li Keqiang e la delegazione cinese presenti a Bruxelles spingeranno soprattutto sugli investimenti cinesi.

"La Cina insistera' sui governi perche' accettino gli investimenti cinesi in Europa, senza politicizzare troppo, compresi i processi di fusioni e acquisizioni - continua Geraci - Alcuni Paesi, come la Francia, storceranno il naso, mentre altri, come l'Inghilterra, sono piu' aperti. Il secondo tema di questi incontri e' quello di stringere in prospettiva su accordi in alcuni settori piuttosto che in altri".

Sulla possibilita' di un interesse cinese nei confronti del fondo per gli investimenti previsto dal piano Juncker, Pechino, nelle previsioni dell'economista del Global Policy Institute rimarra' in disparte. "Anche qualora la Cina intervenisse, non sara' significativo l'intervento - prevede Geraci - Sara' di forma, ma non di sostanza". La cooperazione tra Pechino e Bruxelles prevede anche altri sviluppi nell'agenda di queste ore. La sesta visita di Li Keqiang in tre anni all'interno dell'Unione Europea avra' tra i temi di discussione anche la cooperazione nelle linee commerciali e di investimenti all'interno del progetto di sviluppo infrastrutturale della Nuova Via della Seta cinese e la cooperazione nei settori della finanza, dell'energia nucleare e dell'agricoltura. Tra i temi di discussione, ci sara' poi l'impegno comune per la lotta ai cambiamenti climatici in vista della Conferenza di Parigi di fine anno.