Affari Europei
Gay, il Gambia taglia i ponti con Bruxelles
Fuori l'incaricato d'affari Ue dal Gambia. L'ultimatum e' arrivato, senza alcuna spiegazione, dal governo del paese africano, da tempo aspramente criticato dall'Unione europea per il mancato rispetto dei diritti umani. Il Paese, guidato dal presidente Yahya Jammeh che ne ha preso le redini con un colpo di stato nel 1994, ha dato ad Agnes Guillard, delegato Ue di nazionalita' francese, 72 ore per lasciare il Gambia, decisione che ha "lasciato di stucco" Bruxelles.
L'annuncio e' stato fatto ieri sera dalla tv pubblica che non ha dato spiegazioni sulla decisione, limitandosi a precisare che le 72 ore decorrono dal 5 di giugno. "L'annuncio ci ha lasciato di stucco" ha commentato un portavoce Ue annunciando l'intenzione di convocare l'ambasciatore del Gambia.
Guillaud e' in Gambia dal 2011 e l'Ue e' uno dei principali partner economici del paese dell'Africa occidentale. Nonostante questo pero' Jammeh ha spesso attaccato Bruxelles soprattutto in virtu' di aiuti economici dati, secondo lui, per proteggere i diritti degli omosessuali. Proprio qualche mese fa il presidente aveva fatto delle dichiarazioni piuttosto forti a proposito minacciando di "tagliare la gola" ai gay del Paese. Nel dicembre 2012 l'Ue aveva anche sollecitato il Gambia ad abolire la pena di morte, a riaprire i media chiusi per aver criticato il potere e di autorizzare i diplomatici ad accedere alle prigioni nel Paese.