Affari Europei
Schulz: niente default fino a domenica. Si vota sulla proposta Ue del 25 giugno

Grecia: in 17mila in piazza ad Atene e Salonicco per il no - In 13.000 sono scesi in piazza ad Atene e altri 4.000 a Salonicco per manifestare a favore del no nel referendum del 5 luglio sull'accordo con i Paesi dell'eurozona che salverebbe la Grecia dalla bancarotta. Nella capitale una folla pacifica si e' radunata in piazza Syntagma scandendo slogan per l''Ochi', il no, e di sostegno al governo di Alexis Tsipras. Tra gli slogan scanditi anche il "No ai ricatti della troika Ue-Bce-Fmi".
Schulz: niente default fino a domenica. Si vota sulla proposta Ue del 25 giugno - Dopo Juncker, anche Schulz fa sentire la sua voce sull'argomento Grecia. E lo fa in maniera decisa. Schulz ha ribadito che la proposta dell’esecutivo è ragionevole e tiene conto di una lunga serie di richieste fatte da Atene nei mesi scorsi. “Nel testo non c’è nessun aumento dell’Iva sull’energia né sui medicinali, così come non c’è nessun taglio alle pensioni” ha voluto precisare il presidente del Parlamento, che si è detto pronto a “correre e lottare per convincere i greci a stare nella zona euro”.
Il presidente del Parlamento europeo ha chiesto di "fermare gli orologi" fra il momento in cui scade il programma di aiuti alla Grecia, domani sera, e il referendum di domenica prossima. Il punto principale è infatti capire che cosa fare tra la notte di domani, quando scadrà il programma di aiuti ad Atene, e il giorno del voto del referendum, domenica prossima.
“Dobbiamo costruire un ponte fra le due date per sorvegliare ogni possibile turbolenza", sostiene Schulz. "Per questo faccio un appello al governo greco per tornare a Bruxelles il più presto possibile e decidere con noi quali misure adottare. Sono solo quattro giorni, non quattro mesi. Io al momento non ho una soluzione legale da proporre, ma so che nelle situazioni critiche dobbiamo essere creativi”.
Il referendum di domenica prossima è davvero decisivo per il futuro dell'Ue. È chiaro che la giornata di domenica riguarda i greci" ha commentato Schulz "ma viviamo in un’area con una moneta comune, quindi riguarda anche tutti gli europei. Per questo le istituzioni chiedono ai cittadini di votare ‘sì’”. Nei prossimi giorni, Schulz potrebbe addirittura volare ad Atene per prendere parte in prima persona alla campagna referendaria, magari anche per spiegare alcuni punti che ai più restano oscuri. Un esempio? “Vorrei sottolineare un elemento abbastanza sconosciuto ai cittadini: la proposta delle istituzioni prevede che più di 30 miliardi vengano dati direttamente alla Grecia un volta raggiunto l’accordo. Sono soldi per combattere le disoccupazione giovanile, attirare gli investimenti, costruire nuove infrastrutture. Si tratta di una chance, non di un’umiliazione".
Il ruolo di Schulz è di primo piano in questa partita così delicata. Nelle scorse ore, avrebbe anche sentito al telefono Alexis Tsipras per chiedergli dei chiarimenti sul referendum. “Mi ha detto che l’intenzione è di mettere ai voti la proposta fatta dalle istituzioni il 25 giugno, che è molto vicina all’ultimo testo fatto circolare da Juncker”, ha detto il presidente del Parlamento Ue. La differenza più significativa riguarda l’Iva sugli alberghi, che la Commissione ha accettato di lasciare al 13% e non portare al 23%. Il conto alla rovescia è cominciato. E anche Schulz, un tedesco, è pronto a scendere sul difficile campo di Atene.