Affari Europei
Il Consiglio Ue prova a tornare unito: vertice lampo e conclusioni unanimi
E' molto probabile che i lavori del Consiglio europeo di oggi si concludano già in serata, senza che i leader tornino a incontrarsi anche domani mattina: è quanto auspica il presidente Donald Tusk, che ha comunque lasciato aperta la possibilità di un secondo giorno di vertice. A partire dalle 16 di oggi, i capi di Stato e di governo dei Ventotto si confronteranno brevemente sui progressi dell'Unione monetaria, sul negoziato con il Regno Unito, sulla situazione in Ucraina e sulla preparazione della conferenza di Parigi sul clima (Cop21) ma sarà soprattutto la crisi dei migranti ad occupare la loro serata di discussioni.
Secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche a Bruxelles, l'obiettivo di Tusk è quello di mostrare un'Europa più unita, che ha superato le divisioni e il caos nella gestione dell'emergenza che ha caratterizzato l'estate scorsa. Per questo si va verso l'elaborazione di conclusioni il più possibile consensuali, in cui si fa il punto della situazione su quanto già avviato, in particolare i centri di registrazione (hotspot) e il programma di ridistribuzione dei profughi, oltre all'avvio di una politica esterna di maggiore cooperazione con i paesi di origine e transito.
Il tema degli "hotspot" sarà particolarmente importante, e ci si attende che il premier italiano illustri ai partner i progressi realizzati. Secondo le fonti, e' auspicabile che su questo concetto di 'hotspot' venga fatta chiarezza: come spiega un diplomatico, "si tratta del primo punto di arrivo dei rifugiati, di un luogo, ma anche di una procedura, di un meccanismo, in ogni caso dell'elemento chiave perche' una politica dell'immigrazione non puo' essere efficace senza che sia possibile identificare i profughi all'arrivo per decidere se hanno diritto all'asilo o se devono essere rimpatriati".
Quanto alla revisione del regolamento di Dublino, sara' oggetto di un primo dibattito orientativo, perché, come ha detto un alto funzionario del Consiglio, "non si può annunciare la fine di Dublino prima di avere una valida alternativa: sarebbe pericoloso".
Ancora, i leader affronteranno la cosiddetta "dimensione esterna" della questione immigrazione, in vista della conferenza di Malta con i leader africani perché, spiega un diplomatico, "la gestione comune dei flussi migratori è ormai la priorità dell'azione esterna dell'Unione. C'è forte consenso sul fatto che dobbiamo essere determinati ad usare tutti i mezzi a disposizione per contribuire a questo aspetto della politica Ue", con più fondi allo sviluppo nei paesi di origine, solidarietà nei confronti di quelli che accolgono milioni di rifugiati, il reinsediamento di una parte di quelli che sono nei campi profughi, una miglior gestione della frontiera esterna e la lotta contro la criminalità organizzata che gestisce il traffico di esseri umani.
Le relazioni con la Turchia e la situazione in Siria saranno in particolare oggetto di discussioni. Infine, il miglioramento della protezione delle frontiere esterne, è considerato essenziale anche se, riferisce la fonte, potrebbe avvenire in due tappe: all'inizio, i paesi metterebbero a disposizione di Frontex degli esperti nazionali per arrivare solo in una seconda fase a mobilitare centinaia di agenti sulle coste.