Il Ppe ai ferri corti con Orban
Il Parlamento e la Commissione Ue mettono sulla graticola il premier Orban per la chiusura dell'Università di Soros e per il questionario anti-Ue
I rapporti tra Unione europea e Ungheria non sono mai stati così deteriorati. Lo dimostra la decisione del Parlamento europeo di avviare una discussione in Aula sulla decisione di Viktor Orban di chiudere la Central European University fondata dal miliardario George Soros. E anche nel gruppo del Ppe, di cui fa parte Fidesz, il partito del premier, gli animi sono inquieti. In molti infatti vorrebbero che il Partito popolare europeo prendesse una decisione forte nei confronti di Orban.
Dibattito del Parlamento europeo
Il gruppo del Partito popolare europeo ha votato a favore del dibattito in Aula. "La libertá di pensiero, ricerca e parola sono essenziali per la nostra identitá europea", ha spiegato su Twitter il presidente del Ppe, il tedesco Mafred Weber, dopo un dibattito interno al gruppo che alcune fonti definiscono "surriscaldato". Gli eurodeputati del Fidesz avrebbero cercato di difendere Orban e il suo governo dentro il Ppe, che sembra intenzionato a prendere tempo. "L'Ue ha bisogno di una valutazione indipendente seria e non di dibattiti tra partiti politici" sull'Ungheria, ha spiegato Weber: "una volta che la Commissione ha compiuto la sua valutazione, ci aspettiamo che il governo ungherese si adegui".
Ungheria sotto inchiesta per violazione dello Stato di diritto
I gruppi dei Socialisti&Democratici, dei Liberali, dei Verdi e dei Comunisti ieri hanno chiesto alla Commissione di attivare il dialogo con il governo ungherese previsto dall'articolo 7 del Trattato per violazione dello Stato di diritto e dei principi fondamentali. Oltre alla legge che impedirebbe alla Central Europea University di operare, nel mirino dei gruppi di centrosinistra c'e' anche una consultazione pubblica lanciata dal governo di Orban dal titolo "Let's stop Brussels!" ("Fermiamo Bruxelles!"). Nel questionario che sara' inviato a tutte le famiglie ungheresi, il governo pone sei domande su questioni come le multinazionali, l'economia, le tasse, l'immigrazione e le organizzazioni non governative internazionali che operano nel paese. Le domande tuttavia sono poste in maniera provocatoria e anti europea. Nella lettera che accompagna le domande, Orban chiede "al popolo ungherese di difendere l'indipendenza nazionale e riempire il questionario per sostenere lo sforzo del governo di combattere contro le proposte sbagliate da parte di Bruxelles".
Il Parlamento europeo contro Orban
"Orban vuole silenziare uno dei principali centri del sapere e della conoscenza in Ungheria", ha denunciato il presidente dei Socialisti&Democratici, Gianni Pittella, in una conferenza stampa congiunta con i Liberali, i Verdi e i Comunisti. La Central European University, fondata dal miliardario di origine ungherese George Soros, e' una delle universita' piu' conosciute dei paesi dell'Est. "Attaccare il cuore del sapere non e' una cosa banale. Significa attaccare il cuore della democrazia", ha detto Pittella: "anno dopo anno, pezzo dopo pezzo, Orban sta colpendo al cuore le fondamenta democratiche ungheresi".
Pittella al Ppe: espellete Orban
Pittella e gli altri leader dei gruppi di centrosinistra hanno anche chiesto al Partito popolare europeo (Ppe) di espellere Orban dai suoi ranghi. "Mi chiedo cosa ancora deve succedere perche' Weber e Daul prendano posizione forte allontanando Orban e il suo partito dalla famiglia popolare", ha detto Pittella. "Penso che la maggior parte dei membri del Ppe sia estremamente critico di Orban e del suo regime", ha aggiunto in't Veld. "Il presidente del gruppo del Ppe Manfred Weber ha detto che i partiti anti-europei non dovrebbero piu' beneficiare di fondi Ue, e allo stesso tempo protegge Orban. Da che parte sta Weber?", si e' chiesta l'esponente liberale.