Affari Europei

Immigrati, Mogherini lancia la fase 2: "Da ottobre la missione anti-scafisti"

La seconda fase della missione europea contro gli scafisti che prevede il sequestro e la distruzione dei barconi in acque internazionali "partirà il 7 ottobre": lo ha annunciato l'Alto rappresentante della politica estera Ue, Federica Mogherini, nel corso di una visita al comando generale della missione Eunavfor a Roma.

"Nella prima fase della missione - ha spiegato Mogherini - abbiamo raccolto informazioni di intelligence e le abbiamo condivise tra gli Stati membri, quindi adesso sappiamo esattamente come funzionano le reti dei trafficanti, come funzionano le reti dei criminali che trafficano gli esseri umani e siamo pronti a passare alla seconda fase". "Questa, nel concreto, ha spiegato l'Alto rappresentante, significhera' poter fermare le barche che usano i trafficanti e scortare i barconi carichi di migranti. Significhera' inoltre poter assicurare i trafficanti alla giustizia, in questo caso alla giustizia italiana, perche' possano essere giudicati. Significhera' anche sequestrare le imbarcazione che usano e tutto il materiale tecnologico utilizzato per le loro attivita'".

"Ho proposto che la missione Ue contro gli scafisti Eunavfor Med sia chiamata Sofia, dal nome di una piccola migrante salvata da una nave tedesca" ha inoltre riferito la Mogherini. L'iniziativa intende "dare un segnale di speranze e onorare la vita delle perso che stiamo salvando e proteggendo", ha spiegato la Mogherini parlando nella sede della missione a Roma, nell'aeroporto di Centocelle.

La missione navale europea entra ora "in una fase operativa, in cui - ha spiegato Mogherini - oltre a continuare a salvare vite umane come stiamo gia' facendo potremo attivamente fermare i trafficanti, che normalmente non viaggiano sulle stesse barche dei migranti". Quindi, secondo l'Alto rappresentante, "sara' sicuramente una operazione di deterrenza, ma che sicuramente portera' davanti alla giustizia i trafficanti che intercetteremo in acque internazionali".

Per passare alla terza fase della missione, che prevede azioni in acque territoriali libiche, "ci sono delle precondizioni: innanzitutto avere delle autorita' libiche con le quali poter lavorare in partnership; questo - ha precisato il capo della diplomazia europea - dipendera' dall'esito del dialogo in corso tra le diverse fazioni libiche che spero nei prossimi giorni possa portare alla formazione di un governo di unita' nazionale. Ma c'e' un quadro internazionale di legalita' che stiamo rispettando e continueremo a rispettare, un quadro dato dalle leggi internazionali, dalle leggi del mare, che ci consentono di operare gia' in acque internazionali". E, promette la Mogherini, "la missione non è un deterrente per rifugiati".