Immigrati, Alfano in Lussemburgo. Verso l'abbandono delle quote obbligatorie - Affaritaliani.it

Affari Europei

Immigrati, Alfano in Lussemburgo. Verso l'abbandono delle quote obbligatorie

Tutto pronto per il vertice dei ministri degli Interni dei paesi Ue, che discuteranno a Lussemburgo della gestione dell'emergenza immigrazione. Nelle riunioni preparatorie, nonostante l'aumento dei toni politici, le posizioni dei Ventotto non sono stat così ontane e c'è sicuramente condivisione sulla necessità di affrontare la questione al più presto. Anche la crisi di Ventimiglia, secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche alla vigilia del Consiglio, è indicativa di quello che può succedere se "il problema continua ad essere affidato all'improvvisazione anziché a una gestione comune". Ecco perché si sta lavorando a un testo di compromesso che permetta di superare la dicotomia fra "obbligatorietà e volontarietà" per la redistribuzione dei 40 mila migranti sbarcati dal 15 aprile in Grecia e Italia, in inglese "relocation".

Una delle ipotesi è che si arrivi, senza modificare le cifre complessive, a una proposta "vincolante" di redistribuzione che non venga percepita dai paesi come "imposta da Bruxelles" ma piuttosto "concordata", sulla base di criteri da rivedere rispetto a quelli ipotizzati dalla Commissione (popolazione, Pil, disoccupazione e numeri di richiedenti asilo accolti in precedenza) lasciando intatte le sovranità nazionali. L'effetto finale non cambierebbe, e permetterebbe alla decina di paesi "ostili" di rivedere la loro posizione. L'obiettivo è allentare il peso dell'emergenza sui paesi di primo arrivo, e preparare il terreno per la proposta definitiva sulla gestione futura dei flussi migratori, che la Commissione presenterà entro la fine dell'anno.

Dopo la discussione tra i ministri degli Interni, ne parleranno anche i capi di Stato e di governo al vertice del 25 e 26 giugno. In quella occasione potrebbe essere fissata una scadenza entro la quale stabilire i nuovi criteri di redistribuzione, verosimilmente entro la fine di luglio. A quel punto, il Consiglio in un qualsiasi formato la potrebbe approvare, sotto una più favorevole presidenza lussemburghese (la meno entusiasta Lettonia lascia a fine giugno).

L'attenzione sul doppio principio di "solidarietà e responsabilità" della politica Ue dell'immigrazione richiede anche che un maggiore impegno sia previsto nell'identificazione dei migranti: in questo modo, tutti quelli cosiddetti "economici", che non hanno diritto alla protezione internazionale, verrebbero rimpatriati riducendo di molto i numeri di quelli da distribuire. Perché questo venga fatto in tempi rapidi è però necessario che i cosiddetti "hotspot" previsti dalla proposta della Commissione diventino più efficienti, e che la divisione fra gli aventi diritto all'asilo e i migranti economici sia affidabile. In questo modo diventa difficile per gli altri paesi rifiutare di accogliere la parte di richiedenti asilo che spetta loro. Secondo la fonte, è possibile che non ci sia nessun slittamento della decisione a dopo l'estate, come invece si era precedentemente ipotizzato. Ma il rebus è molto difficile da risolvere.