Affari Europei
Immigrazione, nuovo vertice Ue a Bruxelles. "Redistribuzione anche dai campi profughi"
Uno schema permanente di reinsediamento dei profughi da avviare prima che entrino nei confini dell'Unione europea, dopo i primi 20 mila gia' decisi nei mesi scorsi: e' uno degli strumenti a cui la Commissione europea sta lavorando per affrontare piu' a lungo termine la crisi dei rifugiati.
Se sullo schema permanente di redistribuzione dei profughi dopo che sono entrati in Europa l'esecutivo si scontra con l'opposizione dei paesi dell'Est, su quella delle persone provenienti dai campi profughi nei paesi terzi c'è maggiore disponibilità, dimostrata dal fatto che anche il Regno Unito e la Danimarca, oltre all'Irlanda, ovvero i paesi che possono essere esclusi da questo tipo di decisioni grazie al cosiddetto "opt out", hanno aderito a quel primo pacchetto di accoglienza di 20 mila persone.
Sul rendere il sistema permanente stanno insistendo molto alcuni paesi, a partire dalla Germania, secondo quanto riferiscono fonti comunitarie: idealmente, è il ragionamento dei sostenitori, sarebbe la soluzione perfetta, limiterebbe gli arrivi senza destinazione, le attese, e renderebbe la gestione dell'immigrazione più ordinata. Ma per ora i numeri sono troppo contenuti, si fa notare, e occorre quindi lavorare in parallelo anche su tutti gli altri strumenti, a partire dal ricollocamento dai paesi di primo arrivo.
Oggi i ministri degli Interni dei Ventotto torneranno a incontrarsi a Bruxelles per fare un punto dell'emergenza due settimane dopo il cosiddetto "minivertice" sulla rotta balcanica. Al Consiglio straordinario si affronteranno in particolare le questioni di una maggiore cooperazione con la Turchia (si parlera' in particolare della liberalizzazione dei visti richiesta da Ankara), di come sostenere la Grecia per migliorare la situazione che attualmente e' molto difficile, e di come avanza il processo di redistribuzione dei rifugiati da Italia e Grecia, partito nelle scorse settimana ma che per ora va a rilento rispetto al piano che prevede il ricollocamento di 160 mila persone in 2 anni.
Inoltre i Ventotto si confronteranno anche sui rapporti con i paesi di origine, due giorni prima del vertice Ue/Africa sull'immigrazione alla Valletta, seguito poi da un Consiglio straordinario Ue. I lavori preparatori lasciano prevedere che la riunione maltese, che vedra' impegnati i capi di Stato e di governo dell'Unione europea e quelli dei principali paesi africani di origine dei migranti, sara' soprattutto concentrata sulla questione dei rimpatri di chi non ha diritto alla protezione internazionale, secondo il principio del "more for more", ovvero piu' aiuti finanziari Ue in cambio di una maggiore cooperazione sui rimpatri.