Affari Europei
Iva, banda larga e spinta da 415 mld al Pil. Ue, ecco la svolta digitale
Revisione dell'Iva, investimenti nella banda larga, fine del blocco all'e-commerce, copyright. Entro il 2016 arriverà l'attesa svolta del mercato unico digitale europeo. La nuova strategia dovrebbe dare una spinta annuale di 415 miliardi di euro al Pil Ue.
La strategia messa a punto dall'Unione Europea ha obiettivi ambiziosi e ha subito ricevuto il plauso del mondo dell'industria. Si prospettano nuove opportunità per tutti. Un'iniziativa molto attesa e che è sempre stata annunciata tra le priorità della Commissione Juncker. Per una volta il giudizio sembra unanime, visto che l'annuncio dei punti della strategia ha riscosso il plauso di operatori, consumatori ed eurodeputati.
Il primo tassello voluto da Juncker è l'abbattimento degli ostacoli all'e-commerce europeo. Nel 2014 solo il 15% dei consumatori Ue ha comprato online in un altro stato dei 28, e solo il 7% delle pmi ha venduto fuori dal suo paese. Ben una volta su due i consumatori Ue non riescono ad acquistare a causa del geo-blocking, il blocco geografico che scatta per esempio quando si cerca di comprare app o affittare auto in uno 'store' che non è quello del paese di residenza. "Oggi gettiamo le basi per il futuro digitale dell'Europa, voglio vedere reti tlc pancontinentali e servizi digitali transfrontalieri", ha dichiarato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker.
Ma entro la fine del 2016 sono previste tante altre misure importanti. In arrivo nuove regole contrattuali per gli acquisti online sia di prodotti reali (dai vestiti agli elettrodomestici) che virtuali (app, film, musica, e-book), una revisione della protezione dei consumatori, e nuove norme contro i costi eccessivi delle spedizioni via corriere. Oltre alla fine del geo-blocking ingiustificato e un copyright rivisto, si faciliterà anche la vendita dei diritti per il settore creativo e verrà estesa la direttiva su cavo e satellite ad alcuni servizi online simili, più la revisione della direttiva media e un'analisi delle piattaforme online.
Altro punto fondamentale è la revisione dell'Iva che secondo gli obiettivi di Bruxelles andrebbe armonizzata tra i 28 paesi europei e tra prodotti fisici e online. Sul fronte dei dati personali, prevista la creazione di un cloud europeo e un nuovo piano per l'e-government. Senza contare i massicci investimenti per la banda larga. Ora la parola passa all'Europarlamento che si auspica non blocchi sul nascere quella che può davvero diventare una rivoluzione digitale.