Affari Europei
Made in Italy, nasce una santa alleanza contro l'etichetta a semaforo
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Il sistema di etichettatura 'a semaforo' penalizza il Made in Italy. Ma nasce una 'santa alleanza' per fermarlo
Coldiretti, Federalimentare e un gruppo di eurodeputati guidati da Paolo De Castro ha formato una 'santa alleanza' per combattere il diffondersi dell'etichetta a semaforo in Europa. Inventata in Gran Bretagna, l'etichetta a semaforo dá un voto sulla presenza di grassi, zuccheri e sale in un cibo. Se ce ne sono troppi si colora di rosso e scoraggia gli acquirenti a comprare. Se invece il livello é verde significa che ci sono pochi di questi ingredienti e il cibo dovrebbe essere più salutare. Dovrebbe, appunto, perché per cibi come il Parmigiano o il prosciutto San Daniele il semaforo é rosso, perché ricchi di grassi e sale. Mentre per la Coca Cola Light é verde, perché non ha zuccheri.
Macron adotterà l'etichetta a semaforo?
La questione adesso é vedere come si comporterà Macron in Francia, visto che il suo predecessore Hollande si era detto favorevole a questa 'segnaletica'. "L’iniziativa annunciata in occasione della Giornata dell’Europa nasce dal bisogno di contrastare un sistema di informazione considerato fuorviante, discriminatorio ed incompleto che si sta diffondendo con modalità peraltro differenziate in diversi Paesi Europei, che rischia di pregiudicare una informazione corretta ai consumatori e il funzionamento del mercato comune", spiega un comunicato.
Informazioni sí, ma corrette
Secondo l’Associazione, “il bisogno di informazioni del consumatore sui contenuti nutrizionali deve essere soddisfatto nella maniera più completa e dettagliata, ma anche con chiarezza, a partire dalla necessità di adoperare segnali univoci e inequivocabili per certificare le informazioni più rilevanti per i cittadini. Il sistema di etichettatura a semaforo non informa, bensì condiziona la scelta del consumatore”.
Bruxelles intervenga per fornire una comunicazione veritiera
L’Unione Europea, sostiene la nuova Associazione, “deve intervenire per impedire un sistema di etichettatura che finisce per suggerire paradossalmente l’esclusione dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. L’idea che andando in giro per l’Europa, con uno stesso prodotto, il semaforo possa assumere colorazioni diverse a seconda del paese che lo ospita, ci appare senza dubbio paradossale nel funzionamento di un Mercato unico”.